Un libro di Glauco Maria Cantarella per fare un inventario del Medioevo

30.07.2023

"Il Medioevo è un tempo strano, non si sa quando è cominciato, non si sa quando è finito". Così Glauco Maria Cantarella ci introduce al suo libro, "Inventario medievale" (Carocci editore, 159 pagine, 15 Euro), presentandoci la questione fondamentale che si pone all'attenzione di chi se ne occupa: delimitarne i confini temporali e, inevitabilmente, spaziali. Usando ancora le parole dell'autore, infatti: "(…) il Medioevo comincia e finisce in periodi ed età diversi, a seconda dei punti di vista e dei diversi paesi europei". Glauco Maria Cantarella, professore emerito di Storia medievale all'Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna, per far viaggiare il lettore in questo mondo dai confini così labili traccia dei percorsi da seguire, pensati e illustrati come linee di una metropolitana immaginaria, ricca di fermate e intersezioni fatte di storie e protagonisti dell'Età di mezzo. Partendo da Roma, "Il centro della cristianità", nodo principale e "scambio affollatissimo da cui transita tutto o quasi tutto", il lettore potrà facilmente spostarsi verso Costantinopoli o raggiungere "L'oltremare" sulle orme dei pellegrini incrociando il cammino di cavalieri e abati presentati attraverso le descrizioni, non sempre lusinghiere, degli autori contemporanei.

Questo inventario, accurata raccolta di voci indispensabili alla comprensione del Medioevo, ci porta in una dimensione quotidiana per certi aspetti molto simile alla nostra. Alla voce "Bustarelle", per esempio, con le dovute differenze sottolineate dal professor Cantarella, troveremo pratiche a noi molto familiari. Prendendo la linea "I mondi laici" incontreremo le donne dell'età di mezzo coi loro vissuti dalle numerose sfumature, in quanto "non esiste la donna nel Medioevo: esistono le donne nei diversi periodi e ambienti del Medioevo". Ci immergeremo in un tempo lontano e a volte poco decifrabile ma nel quale, grazie a un'attenta selezione di luoghi, personaggi e racconti esemplari, non faremo fatica a riconoscere le fondamenta del presente. L'indignazione di Lutero, l'amore di Abelardo, la forza del duca Beatrice, "lo scudo" per gli ebrei di papa Alessandro III, ci parlano sì di Medioevo ma anche di noi stessi, inducendoci a pensare che le tanto vituperate "cose da Medioevo" sono semplicemente cose da esseri umani.

"Ogni viaggio sceglie i suoi percorsi, le sue scoperte, i suoi imprevisti". L' "Inventario medievale" oltre a fare luce, nel loro complesso, su quelle che gli anglosassoni chiamano dark ages, i secoli bui, è uno stimolo per invitare il lettore a un ulteriore, personale tour nell'epoca medievale.

Alessio Palmesano