“La ragione degli altri”: tanti Pirandello da non perdere al Teatro Sannazaro di Napoli

Recensione teatrale di Irene Antonelli
Il regista Alfonso Postiglione e la sua squadra, dimostratasi tutta all'altezza del compito, avevano tanta roba (tanti Pirandello) a disposizione per "LA RAGIONE DEGLI ALTRI", che è in programma al Teatro Sannazaro di Napoli anche il 15 e il 16 febbraio. Uno spettacolo da non perdere, tratto dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi Pirandello. È questo il primo testo in tre atti, scritto nel 1895 da Pirandello, che, ispirato a una storia familiare personale fatta di infedeltà paterna e figli illegittimi, influenzò negativamente il suo rapporto col padre. Inizialmente l'autore affrontò questa vicenda in una delle sue novelle, solo successivamente la trasformò in dramma.
Mettere insieme ogni cosa e non sconfinare nel riassunto, nella didascalia e nel mosaico, non era facile. Impresa riuscita, applausi più che meritati per Ettore Nigro, Anna Bocchino, Viola Forestiero, Monica Palomby; dramaturg Linda Dalisi, regia come si è detto di Alfonso Postiglione, assistente alla regia Giovanni Sbarra, scene Sara Palmieri, costumi Giovanna Napolitano. Produzione Piccola Città Teatro, Tradizione e Turismo – Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro. Con il sostegno di Progetto Confini Aperti Ats Creare Campania, Casa Fellini centro di residenza per il cinema, il teatro e l'arte circense di Gambettola (FC).
"La ragione degli altri" racconta – e al Teatro Sannazaro è stata raccontata molto bene - la storia di Leonardo Arciani, scrittore e giornalista svogliato, sposato con la ricca Livia, in un matrimonio ormai privo di passione e senza figli. Leonardo riallaccia una breve relazione con Elena, sua vecchia fiamma in difficoltà economiche, e da questa relazione nasce una bambina. Quando Leonardo torna da Livia, lei accetta di riaccoglierlo a patto che lui porti con sé la figlia illegittima. Autobiografia, narrazione e dramma. Una stessa vicenda che attraversa più quadri.
Tanti i temi trattati: nelle trame si intrecciano più fili, quello dell'ossessione, dell'essere e diventare madri, dell'imperfezione della coppia, dell'ambiguità e della contraddizione del femminile, al punto da tradurre, alla luce della contemporaneità, la vicenda della figlia contesa come una sorta di maternità surrogata ante litteram. Come sanno gli appassionati, l'attività artistica di Luigi Pirandello fu un perenne laboratorio creativo dove la vita si trasformava in racconti, testi teatrali, rappresentazioni sceniche. Il celebre autore contribuì anche alla nascita e alla definizione della figura del regista e adottò scelte linguistiche innovative e sperimentali, diventando un modernista di rilievo nella letteratura e nel teatro della prima metà del Novecento. Lo spettacolo va in scena esattamente a 110 anni dalla prima rappresentazione presso il Teatro Manzoni di Milano - 19 aprile 1915. Orari spettacoli: sabato 15 febbraio ore 19, domenica 16 febbraio ore 18.