In un libro di Olivia Campbell “Le ragazze della scienza” in fuga dalla Germania nazista

Il libro di Olivia Campbell, "Le ragazze della scienza" (Aboca, 438 pagine, 20 Euro, traduzione di Simone Aglan-Buttazzi e Valeria Lucia Gili), raconta – sottotitolo – "Come quattro donne sono fuggite dalla Germania nazista e hanno fatto la storia della fisica". Negli anni Trenta, la Germania era una fucina del pensiero scientifico ma, dopo che i nazisti presero il potere, le cittadine ebree e le donne furono costrette a lasciare i loro incarichi accademici. Hedwig Kohn, Lise Meitner, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen erano scienziate eminenti nei loro campi ma, a causa delle loro origini ebraiche o dei loro sentimenti antinazisti, non ebbero altra scelta che fuggire. Lo straziante viaggio che le condusse fuori dalla Germania divenne una questione di vita o di morte, richiese sforzi titanici e il coinvolgimento di amici e altri scienziati di spicco. Lise Meitner fuggì in Svezia, dove poi scoprì la fissione nucleare (anche se il merito fu attribuito solo a Otto Hahn…), e le altre scapparono negli Stati Uniti, dove portarono la fisica avanzata nelle università americane: Hertha Sponer fece progredire lo studio degli spettri di numerosi composti chimici; il brevetto messo a punto da Hedwig Kohn migliorò l'illuminazione e il suo lavoro condusse all'interpretazione quantistica della dispersione ottica; Hildegard Stücklen fu in grado di determinare l'effetto delle radiazioni cosmiche sui meteoriti. A prescindere da dove approdarono, ognuna di loro rivoluzionò il campo della fisica quando sembrava non avessero nessuna possibilità di riuscirci, spronando altre giovani donne a fare lo stesso.
Frutto di un accuratissimo lavoro di documentazione durato anni e scritto con una prosa cinematografica, Le ragazze della scienza dà finalmente voce a queste straordinarie donne pioniere: il loro intelletto era altrettanto abbagliante di quello di tutti gli uomini con cui collaborarono, ma dovettero lavorare il doppio per dimostrarlo. Lise Meitner, Hedwig Kohn, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen contribuirono a creare, di fatto, la prima generazione di fisiche, mostrandoci inoltre come la sorellanza e la curiosità scientifica possano trascendere i confini e persistere, o addirittura prosperare, di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili.
D. P.