In un libro di Julien Ries il culto del dio Mithra dall’India all’Impero Romano

12.03.2022

A partire dal I secolo d.C. a Roma iniziò a diffondersi un nuovo culto giunto nella città eterna al seguito dei legionari che facevano ritorno a casa dalle campagne in oriente. Si tratta del culto del dio Mithra che ben presto allargò la sua influenza - fino a entrare nel complesso della religione ufficiale - di pari passo con il nascente cristianesimo. Il dio Mithra era rappresentato come un giovane energico, vestito alla frigia, nell'atto di sgozzare un toro. Quando il suo culto giunse e si diffuse a Roma, la storia di Mithra era cominciata già da secoli e secoli. Un cammino molto lungo che il cardinale e antropologo del sacro Julien Ries ripercorre nel libro"Il culto di Mithra dall'India vedica ai confini dell'Impero Romano" (Jaca Book, 336 pagine, 35 Euro; in Opera Omnia, volume VII/1, Religioni dell'antico Oriente) partendo dalle origini remote e indo-iraniche fino alla sua ampia diffusione in tutto il territorio dominato dall'Urbe.

Mithra era un dio sovrano del mondo indo-iranico il cui culto, sorto in India, transitò in seguito in Iran e in Commagene (area nell'attuale Turchia, al confine con la Siria). A partire dall'inizio dell'era cristiana, la religione mitraica - strettamente connessa con i culti solari - conquistò anche Roma, dove si pose quale rivale della religione di Cristo che nello stesso lasso di tempo vi si diffondeva. Nel libro - la cui parte più cospicua nasce dalla revisione e dal completamento dei materiali tratti da un corso tenuto da Julien Ries all'Università di Lovanio - l'autore raccoglie i risultati di una lunga stagione di rinnovamento degli studi mitraici. Julien Ries segue le tracce del dio solare dall'India alle rive dell'Atlantico con particolare attenzione alle dottrine e alle ripercussioni che queste ebbero sulla società e sulla vita dei fedeli. Nel saggio viene disegnata una sintesi che a partire dalla religione vedica attraversa l'Iran antico, considera il culto regale e pubblico in Commagene e si conclude con i misteri mitraici diffusi nell'Impero romano.

Dalla ricerca emerge un quadro vivido, efficace e completo delle peculiarità storiche e delle trasformazioni del culto di un dio che - pur conservando numerosi tratti della sua identità primaria - sotto l'influsso degli elementi culturali e religiosi incontrati sulle vie della sua migrazione subì gli effetti dell'acculturazione e del sincretismo.

Massimiliano Palmesano