“Il Dante di Boccaccio” in un libro a cura di Natascia Tonelli, atti del convegno

Il libro a cura di Natascia Tonelli, "Il Dante di Boccaccio" (casa editrice Leo S. Olschki, XII-276 pagine, 35 Euro), contiene – come recita il sottotitolo – gli "Atti del Convegno, Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio (9-10 dicembre 2021)".
La presenza e l'influenza di Dante nell'opera e nella vita di Giovanni Boccaccio sono tali da poter sostenere, con le parole di Petrarca, che fu la 'fiaccola dantesca' a infondere in Boccaccio 'luce e calore'. Egli fu il primo e il più grande consapevole e risoluto discepolo di Dante, nonché straordinario promotore della sua fama e del suo culto. Nell'anno del centenario dantesco, l'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio a Certaldo Alta ha promosso una riflessione sul rilievo e sui principali e molteplici aspetti di questo rapporto: un omaggio a Dante e, insieme, a Boccaccio, e a quanto Boccaccio ha fatto per Dante.
Ecco i temi trattati nel volume: Premessa. ~ Prefazione di Natascia Tonelli. ~ Marco Veglia, Dante, Boccaccio e la verità della poesia (1353-1375). ~ Carla Maria Monti, La chiamata di Petrarca a Firenze e l'ombra dell'esilio di Dante. ~ Silvia Finazzi, Boccaccio riflette sul latino di Dante: Par., XV 28-30. ~ Angelo Piacentini, Presenze dantesche nel Buccolicum carmen di Giovanni Boccaccio: il caso dell'egloga XIV, Olympia. ~ Philippe Guérin, Il Corbaccio, un'altra lettura della Vita nova. ~ Roberta Morosini, «Insueta sulcare maria». Dal mito alla geografia. Navigare e "divenir del mondo esperto" nella Commedia e nelle Genealogie di Boccaccio. ~ Franziska Meier, «Non sempre di lei allegoricamente favelli». La figura di Beatrice nelle Esposizioni sopra la Comedia di Giovanni Boccaccio. ~ Sabrina Ferrara, Lectura Dantis Boccaccii. Il canto III dell'Inferno. ~ Indice dei nomi - Indice dei testimoni a cura di Enrico Moretti.
Riportiamo (da parte nostra) di seguito un passo di quanto Giovanni Boccaccio scriveva di Dante Alighieri: "Ne' costumi domestici e publici mirabilemente fu ordinato e composto, e in tutti più che alcuno altro cortese e civile. Nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì in prenderlo all'ore ordinate e sì in non trapassare il segno della necessità, quel prendendo; né alcuna curiosità ebbe mai più in uno che in uno altro: li dilicati lodava, e il più si pasceva di grossi, oltre modo biasimando coloro, li quali gran parte del loro studio pongono e in avere le cose elette e quelle fare con somma diligenzia apparare; affermando questi cotali non mangiare per vivere, ma più tosto vivere per mangiare. Niuno altro fu più vigilante di lui e negli studii e in qualunque altra sollecitudine il pugnesse; intanto che, più volte e la donna e la sua famiglia se ne dolfono, prima che, a' suoi costumi adusate, ciò mettessero in non calere. Rade volte, se non domandato, parlava, e quelle pesatamente e con voce conveniente alla materia di che diceva; non pertanto, là dove si richiedeva, eloquentissimo fu e facundo, e con ottima e pronta prolazione. Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e a ciascuno che a que' tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza; e assai cose, da questo diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire".
D. P.