Al Teatro San Ferdinando di Napoli “Re Chicchinella” di Emma Dante: metafora e pornografia del potere

31.10.2024

Recensione teatrale di Irene Antonelli

Il Teatro San Ferdinando di Napoli ha aperto la stagione 2024-2025 con una rappresentazione pienamente all'altezza del suo prestigio, della sua tradizione e della sua magia: una messinscena che la regista Emma Dante ha guidato con mano sicura, accorta, sorvegliatissima fin nei più minimi dettagli. Ne è emerso uno spettacolo divertente e comico, ma solo all'apparenza: "Re Chicchinella", libero adattamento da "Lo Cunto de li cunti" di Giambattista Basile, infatti, è una metafora del potere, una illustrazione senza sconti della sua pornografia. "Re Chicchinella" sarà in programma fino al 10 novembre; meglio non perderlo se a teatro si desidera ridere e riflettere in un colpo solo. Il pubblico ha applaudito anche a scena aperta l'idea, la scrittura e la direzione di Emma Dante e – con eguale convinzione – la prova di tutti gli attori, così perfettamente collaudati in un meccanismo senza sbavature.

Protagonista della vicenda è un re che, per pulirsi le terga dopo un bisogno corporale, usa incautamente un animale creduto morto, una gallina. La bestia, però, penetra nelle viscere del sovrano e divora tutto il cibo che egli ingerisce. Da qui la decisione di non mangiare più, mentre la famiglia e la corte preferiscono il contrario perché alimentandosi il monarca espelle delle preziosissime uova d'oro. Non sono né l'amore dei parenti né la devozione dei cortigiani a prendersi cura del re, ma l'ingordigia che li anima, la ricerca affannosa del profitto. Una storia che racconta il nostro tempo, una satira politica che Emma Dante ha scritto andando a cercare un altro tesoro nel giacimento inesauribile de "Lo Cunto de li cunti overo lo trattenemiento de' peccerille", le cui 50 fiabe furono edite tra il 1634 e il 1636. Da allora sono passati quasi quattrocento anni, ma la freschezza di quell'opera resta intatta, allo stesso tempo cronaca e profezia. "Trattenemiento de' peccerille" – ebbe a sottolineare Benedetto Croce – "non voleva dire (come alcuni, e tra questi il Grimm, hanno creduto, prendendo alla lettera il titolo giocoso) che fosse composto per bambini. Era, per contrario, composto per uomini, e per uomini letterati ed esperti e navigati, che sapevano intendere e gustare le cose complicate e ingegnose".

Crediti – "RE CHICCHINELLA" scritto e diretto da Emma Dante, libero adattamento da Lo Cunto de li cunti di Giambattista Basile; con Angelica Bifano, Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Enrico Lodovisi, Yannick Lomboto, Carmine Maringola, Davide Mazzella, Simone Mazzella, Annamaria Palomba, Samuel Salamone, Stephanie Taillandier, Marta Zollet; elementi scenici e costumi Emma Dante, luci Cristian Zucaro; produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d'Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale, Cité du Théâtre – Domaine d'O – Montpellier / Printemps des Comédiens.