Al Teatro Astra di Torino “Animali selvatici” scritto pensando a Ibsen, regia di Paola Rota

14.11.2024

Dal 16 al 24 novembre 2024, al Teatro Astra di Torino – riferisce un comunicato stampa – sarà di scena "ANIMALI SELVATICI", "scritto pensando a L'anitra selvatica di Henrik Ibsen". Regia di Paola Rota, testo di Alessandro Paschitto; con Sara Mafodda, Irene Petris, Edoardo Ribatto, Giuseppe Sartori; scene e luci di Nicolas Bovey, suono di Angelo Elle,| costumi di Ursula Patzak, creazioni tessili delle visioni Matteo Thiela, direttore di scena Stefano Orsini, datore luci Umberto Camponeschi, fonico Francesco Dina, sarta Augusta Tibaldeschi, assistente alla regia tirocinante Riccardo Iellen. Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato.

Che accade a una famiglia quando risale a galla una verità pericolosa? Ecco Hjalmar e Gina, marito e moglie, e loro figlia Hedvig, in un giorno preciso: quello del suo compleanno. Ecco un vecchio amico di Hjalmar, Gregers, fare ritorno dopo molto tempo, senza apparente motivo. Ecco la ragione: c'è qualcosa di cui bisogna parlare, ma di cui non si è mai parlato. Cosa? Gregers sospetta, Gina sa, non dice, e Hjalmar, Hjalmar lo sa? Solo Hedvig rimane all'oscuro, fino alla cecità. La verità non detta resta tale e cresce, aleggia come uno spettro, diventa mostro che chiede di uscire allo scoperto e distorce le cose, confondendo fatti, ruoli, date, identità. Lo scatto di un flash diventa uno sparo di fucile, un'adolescente una bestia selvatica, tutti sembrano cacciatori e tutti prede, parlano inglese, ricevono pacchi e in questo gioco di adulti un'adolescente perde lentamente gli occhi. Un giorno dilatato nel tempo, denso e criptico, in cui le pareti della casa non proteggono, si fanno sottili, ondeggiano, sfumano in trasparenza rivelando gli abitanti per ciò che sono: fantasmi.

Il quotidiano assume, di fronte al sospetto, pieghe sinistre, perverse, perturbanti. Scritto pensando a L'anitra selvatica di Henrik Ibsen, Animali selvatici è uno spettacolo che racconta come il nostro rapporto con la verità riveli in modo immediato la nostra natura profonda. Una natura meno addomesticata, più segreta, selvatica, di quanto crederemmo.

Riportiamo di seguito le "note di regia" di Paola Rota: "Un interno familiare. Una stanza che è tutte le stanze. Solo attraverso pieghe di tessuto e trasparenze intravediamo i personaggi. Eppure li riconosciamo. Siamo noi. Le pulsioni, le micro aggressioni quotidiane, la complessità ed ambivalenza dei gesti familiari, il contagio della violenza vengono osservati, spiati, registrati dallo sguardo di Hedvig, la figlia adolescente, alla ricerca di verità. Domestico è il luogo in cui il mistero degli adulti perturba chi è più giovane. Amaro retrogusto della protezione confortevole. Ma se gli adulti non ci mettono a parte di questo mistero, se non lo rivelano e lo sciolgono, trasmettono eredità pericolose e imprevedibili. I riferimenti alla fotografia e alla caccia ritornano ossessivi, si intrecciano, a raccontare un gioco al massacro che condanna una ragazza a trasformarsi in bestia cieca. Forse solo il preludio di un fatto di cronaca".

Ed ecco le "note al testo" di Alessandro Paschitto; "Una famiglia, una verità sepolta nel passato che minaccia il presente. Piacere, Enrico Ibsen. Ma abbiamo ancora segreti davvero pericolosi? E se la loro rivelazione non fosse più il punto? Se il segreto a cui si allude, che si cita, su cui si ritorna di continuo non fosse che un modo di tenere vivo un gioco sotterraneo, una dinamica terribilmente ambigua? Se rimandare la rivelazione fosse proprio il segreto? Animali selvatici vuole far salire il contagiri del motore ibseniano per evidenziare qualcos'altro, dietro le parole, oltre le azioni. Una spinta, una pulsione che ci abita e trasforma la realtà davanti ai nostri occhi. Ed è sempre lì, anche adesso, mentre tu sei qui e leggi queste parole. La senti? La trama è una rete in cui questo impulso resta intrappolato, si rende visibile. Ecco allora un vecchio amico sembrare un perverso seduttore, la propria compagna un'adultera, una bambina diventa di colpo donna e una donna si comporta come una bambina. Le relazioni oscillano si rovesciano sfumano senza punto di ancoraggio. Sospetti e realtà, azioni e desideri si confondono. Ma quanto può durare questo gioco prima che lo interrompa un gesto estremo?".

M. P.