“Dante a Mezzogiorno”: un libro di Francesco Panarelli racconta il Regno di Sicilia nella Commedia
Il libro di Francesco Panarelli, "Dante a Mezzogiorno" (Carocci, 112 pagine, 14 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "Il Regno di Sicilia nella Commedia". A differenza di Petrarca e Boccaccio, Dante pare non si sia mai spinto a sud di Roma, ma durante l'esilio imparò presto a fare i conti con quanto accadeva nelle corti di Napoli e Palermo. La situazione politica del Regno di Sicilia, diviso tra Angioini e Aragonesi, ma con importanti richiami ai sovrani Altavilla e Svevi, è evocata già nel De vulgari eloquentia e torna più diffusamente nella Commedia. Il volume rilegge le tre cantiche per seguire il dipanarsi e le ragioni del rapporto di Dante con il Meridione d'Italia, con i due Regni che lo occupavano e soprattutto con le dinastie che governarono quei Regni. Il giudizio di Dante si espresse a chiare lettere in celebri terzine, che hanno contribuito a forgiare la secolare valutazione negativa sull'età angioina e sulle sue nefaste conseguenze per il destino del Mezzogiorno italiano e allo stesso tempo a rafforzare l'opinione positiva sui predecessori normanni. Re Roberto i d'Angiò, ad esempio, fu sì colui che coronò il sogno poetico di Francesco Petrarca, ma resta marchiato dalla sarcastica definizione dantesca di "re da sermone", ovvero sovrano incapace e bigotto.
Ecco alcuni dei temi trattati del libro: 1. Tra biografia e bibliografia: questioni preliminari. Un tema marginale nell'opera di Dante?/Una bibliografia per frammenti/Qualche riferimento biografico. 2. Oltre la Commedia: il Regno di Sicilia nelle opere minori. 3. Inferno svevo - Il percorso interno alla Commedia/Federico ii protagonista infernale/Avvisaglie infernali. 4. Purgatorio angioino - Prologo svevo/Angioini e Aragonesi a confronto/La mala pianta angioina. 5. Il Paradiso degli Altavilla - Echi svevi e angioini/Il trionfo degli Altavilla". L'autore del libro, Francesco Panarelli, è professore ordinario di Storia medievale all'Università degli Studi della Basilicata. Si è occupato in particolare di storia delle istituzioni monastiche e di storia del Mezzogiorno italiano.
M. P.