Una storia culturale dei musei nel libro di Raffaella Fontanarossa

19.09.2022

Il libro di Raffaella Fontanarossa "Collezionisti e musei - Una storia culturale" (Einaudi, 352 pagine, 25 euro), guarda ai musei non esclusivamente come luoghi di formazione del sapere e di produzione intellettuale, ma quali organismi che - coinvolgendo l'uso politico del patrimonio - si configurano in spazio per la rappresentazione delle identità. Luoghi nei quali le eredità del passato vengono declinate nel presente generando nuove narrazioni.

Il termine museo si presta a letture differenti fin dalla sua nascita. Secondo il geografo Strabone, il mouseion era uno spazio porticato adiacente alla biblioteca di Alessandria d'Egitto: un luogo mitologico in cui abitavano le nove Muse, le divinità della poesia, della musica e delle arti liberali. Tale etimologia vedrebbe nella biblioteca di Alessandria il modello che avrebbe ispirato la nascita dei musei in età moderna. Per Plinio e Varrone la categoria intellettuale e filosofica di museo trascendeva i confini spaziali e temporali e coincideva con la natura, luogo delle Muse per antonomasia. Nell'Europa rinascimentale sorgono i primi protomusei in forma di grotte e giardini, organizzati secondo complessi sistemi concettuali. A partire dal XVI secolo iniziano a comparire le cosiddette wunderkammern (camere delle meraviglie), ambienti raccolti nei quali collezionisti di alto rango sociale organizzano, secondo schemi e metodologie differenti, le proprie collezioni. Nel corso della lunga storia dei musei e delle collezioni, si sono susseguite definizioni e modalità espositive di vario tipo: finché esisteranno i musei, verranno elaborate sempre delle nuove definizioni, come ha sottolineato Georges-Henri Rivière, il primo direttore dell'International Council of Museums (Icom), l'organizzazione internazionale che rappresenta i musei fondata a Parigi nel 1946.

L'attuale definizione condivisa a livello internazionale risale al congresso di Seul del 2004 (con lievi modifiche tre anni dopo, a Vienna). Un punto di arrivo che nella realtà è il frutto di una lunga sedimentazione. In particolare, la definizione di museo non deve essere espressione di mode temporanee e deve rispondere all'esigenza di formulare prospettive future. In quasi ogni angolo del pianeta i musei sono uno degli strumenti cardine del processo di formazione, tutela e trasmissione di tre elementi fondativi della vita sociale: la memoria, il patrimonio culturale e l'identità collettiva, dal cui incontro si ricava il concetto di cultura espresso da ciascuna comunità. I musei - e gli operatori museali - hanno quindi una importante responsabilità sociale e civile, strettamente legata alla produzione e alla riproduzione culturale. Il libro di Raffaella Fontanarossa affronta i temi legati alla storia, al presente e alle prospettive future dei musei nella loro funzione di carattere culturale. Con un approccio alla disciplina museologica che tende a superare la tradizionale divisione fra dimensione storica e campo metodologico, l'una concentrata sulla genesi dei musei e sulla storia del collezionismo e delle mostre, l'altro alle tipologie architettoniche, all'evoluzione degli standard museali e alle pratiche connesse a una loro efficace gestione.

Massimiliano Palmesano