Un libro racconta le sfide di Ezra Pound, un intellettuale tra intellettuali

12.04.2023

Il libro a cura di Roberta Capelli e Alice Ducati, "La libertà dell'intelligenza" (Ares, 264 pagine, 20 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "Ezra Pond – Un intellettuale tra intellettuali"; con scritti della stessa Roberta Capelli, di Manlio Della Marca, Maurizio Pasquero e Carlo Pulsoni. Il volume è stato realizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca Ezra Pound dell'Accademia di Merano. In copertina un ritratto di Ezra Pound firmato da Zeno Verlato.

Ezra Pound ha ispirato, con la sua amicizia e la sua produzione in poesia e in prosa, una vasta rete di letterati e studiosi in Italia e all'estero. I saggi raccolti in questo volume esemplificano i vari modi in cui Pound – come uomo, artista e critico – ha saputo dialogare con gli intellettuali della sua epoca, in presenza e a distanza, con la vita e con le opere: la corrispondenza frenetica e ramificata con maestri e allievi, artisti ed editori, importante quanto e più dei manifesti di poetica; la storia dell'amicizia con Carlo Linati, un sodalizio personale e professionale durato un trentennio, sostenuto dalle visite dello scrittore comasco nella casa del poeta americano a Rapallo; i molti rapporti intertestuali e le consonanze teoriche reciproche che legano l'opera di Pound e quella di Marshall McLuhan; l'appello pubblicato sul Corriere della Sera del 30 ottobre 1955, a nome di Giovanni Papini, e la petizione, promossa da Vanni Scheiwiller, per liberare Pound dal manicomio criminale; questo intreccio di idee, parole e fatti che percorre il Novecento è ricostruito anche su materiali inediti e testimonianze d'archivio per offrire uno spaccato delle diverse reazioni che la personalità di Pound, i suoi lavori e le sue visioni hanno saputo suscitare tra i contemporanei.

Scrive tra l'altro Roberta Capelli nell'introduzione: "Eterodosso è senza dubbio il rapporto di Pound con la madrepatria, lasciata volontariamente dopo gli anni universitari per mancanza di quella profondità culturale millenaria che gli offriva invece l'Europa, ma presente più di quanto i suoi attacchi al sistema facciano trapelare: affermarsi nel Vecchio Continente, promuovere una paideia umanistica, ribellarsi all'imperialismo monetario, sono azioni e posizioni sostenute guardando agli Stati Uniti come all'anti-modello per eccellenza, ma con la speranza – utopistica – di una redenzione".

D. P.