Un libro di Fulvio Conti racconta i rapporti tra massoneria e fascismo

Il libro di Fulvio Conti, "Massoneria e fascismo" (Carocci Editore, 320 pagine, 29 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "Dalla Grande Guerra alla messa al bando delle logge". Nel 1914, al congresso nazionale di Ancona del PSI, il massimalista Mussolini riuscì a far cacciare i massoni dal partito in nome di una fedele adesione ai principi di classe del socialismo. Ma alla fine della Grande Guerra, mentre imperversavano le agitazioni del biennio rosso e il nuovo partito popolare di ispirazione cattolica sembrava minacciare la tenuta dello Stato laico, sarebbe stata proprio la massoneria a contribuire all'ascesa del regime, giudicato il minore dei mali. Salvo poi subire la messa al bando delle logge nel novembre 1925 come conseguenza delle restrizioni liberticide attuate dalla dittatura. Cadeva così l'illusione di poter controllare Mussolini e irreggimentare il fascismo, e si apriva la strada verso un'opposizione morale e politica al regime. Quella del rapporto fra massoneria e fascismo è una storia complessa, mutevole, non riducibile a interpretazioni univoche. Una storia di illusioni tradite e di valori democratici faticosamente ritrovati, che viene ricostruita nel libro facendo chiarezza sui ruoli e sulle attribuzioni delle responsabilità della crisi dello Stato liberale.
Ecco i temi trattati nel libro. 1. Un'antica avversione: Mussolini socialista e la massoneria - Contro il popolarismo/Socialisti e massoni/Il congresso di Ancona/Verso la guerra - 2. Da Sarajevo a Versailles: la massoneria nella Grande Guerra - «Una grande beffa mefistofelica»/«Noi che la guerra maledivamo»/Il fronte interno/Il congresso di Parigi del 1917 e il ritorno di Nathan/La fronda dei "bissolatiani" milanesi/Alla ricerca di una nuova centralità politica - 3. Nel turbine della guerra civile: a Fiume con D'Annunzio e il biennio rosso - Domizio Torrigiani alla guida del Grande Oriente d'Italia/«O Fiume o morte!»/Dopo il terremoto politico del 1919: la minaccia dei rossi e dei bianchi/«Noi ci mischiamo troppo di politica contingente»: la massoneria fra Nitti e Giolitti/La «tisi rivoluzionaria» -
4. La seduzione fascista: da piazza San Sepolcro alla marcia su Roma -
Una geografia dell'Italia massonica/«Contro la insurrezione comunista»/Fratelli in camicia nera/«Fra socialismo e Massoneria si è scavato un solco»/«Bisogna combattere specialmente don Sturzo»/Un «intelligente accecamento» - 5. «O nel Fascio o nella Massoneria» - Dopo la marcia/A fianco del governo/L'incompatibilità tra fascismo e massoneria/L'ora delle scelte/Gli squadristi all'assalto delle logge/Gobetti, Salvemini e una polemica sulla massoneria - 6. La messa al bando delle logge - Le elezioni politiche del 1924/L'assassinio di Matteotti e la svolta antifascista di Palazzo Giustiniani/«Una vescica che bisogna ad un certo momento bucare»/L'attentato Zaniboni e lo scioglimento della massoneria/La massoneria alla sbarra.
L'autore del libro, Fulvio Conti, è professore ordinario di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Firenze. Si è occupato di storia sociale e politica dell'Ottocento e del Novecento, in particolare dell'associazionismo laico, del volontariato, dello Stato sociale, delle memorie collettive e della storia culturale della politica. Tra le sue pubblicazioni: Massoneria e religioni civili (Il Mulino, 2008), I fratelli e i profani. La massoneria nello spazio pubblico (Pacini, 2020).
D. P.