Un libro di Étienne Fouilloux racconta la vita del teologo Yves Congar

12.07.2023

Yves Congar è stato uno dei maggiori teologi del XX secolo e tra i più prolifici dal punto di vista della pubblicazione di scritti. Étienne Fouilloux, importante storico del cattolicesimo, gli ha dedicato la biografia "Yves Congar 1904-1995 – Una vita" (il Mulino, 324 pagine, 28 Euro), libro che segue la curatela del diario "Journal d'un théologien" e di "Le Père Congar au Saint-Office (1939-1955)".

Yves Congar con i suoi studi ha preparato e ispirato il Concilio Vaticano II, evento chiave per la chiesa e per la società contemporanea. Nella biografia di riferimento, Étienne Fouilloux ricostruisce il percorso di Congar attraverso quelle che definisce le quattro vocazioni di questo pensatore fecondo: sacerdotale, domenicana, ecclesiologica ed ecumenica. La vita di Yves Congar è stata segnata dai maggiori drammi del XX secolo come le due guerre mondiali e dalla prigionia; il teologo francese ha conosciuto periodi difficili e problematici nel corso del ministero sacerdotale. Il suo percorso colpisce innanzitutto per l'immenso lavoro e la creatività teologica: elementi sottolineati in particolare dalle pubblicazioni sull'unità dei cristiani, la vocazione della chiesa, il ruolo dei laici e sullo Spirito Santo. Un itinerario ricco ma anche attraversato da tensioni interne: la sua opera e il suo pensiero soffrirono forti sospetti e censure negli anni precedenti il Vaticano II. Il concilio voluto da papa Giovanni XXIII, e la relativa chiamata a Roma di padre Congar in qualità di perito, può essere considerato un punto di svolta nella sua esistenza.

Étienne Fouilloux sviluppa la biografia di Congar in otto capitoli. Il primo riguarda proprio la questione de "Le quattro vocazioni di Padre Congar" (p. 17); il secondo, "Due svolte decisive" (p. 45), si concentra sul periodo in cui venne nominato lettore di apologetica a Le Soulchoir, dove era maestro di teologia e reggente padre Chenu e dove Congar forgiò il suo pensiero ecclesiologico ed ecumenico. Il terzo capitolo, "Guerra e prigionia" (p. 77), ricostruisce la partecipazione di Congar al secondo conflitto mondiale, la sua prigionia e il suo punto di vista sulla questione ebraica; nel quarto, "Una seconda primavera" (p. 115), Étienne Fouilloux illustra gli eventi che segnarono l'esperienza di Congar nel dopoguerra e nel corso del suo ritorno a Le Saulchoir. Il quinto capitolo si interroga sulla "Seconda prigionia" (p. 153) di Congar, ovvero sulle vicende che videro il teologo alle prese con il Sant'Ufficio e con la permanenza a Gerusalemme; il sesto e il settimo, "Convalescenza" (p. 187) e "Il teologo del Vaticano II" (p. 207), possono essere considerati come la narrazione del riscatto, anche grazie a Giovanni XXIII che lo volle a Roma quale perito del concilio, che Congar visse da protagonista. Nell'ottavo e ultimo capitolo, "Un bell'autunno" (p. 259), viene ricostruita l'attività di Congar nel post-concilio fino alla nomina a cardinale diacono da parte di papa Giovanni Paolo II, nel concistoro del 26 novembre 1994.

Nonostante fosse stato colpito da sclerosi multipla già nel 1968, fino alla fine Congar restò un teologo appassionato e sensibile, libero da ideologie e da tentazioni estremistiche. Il volume di Étienne Fouilloux non va letto come una semplice biografia ma come un osservatorio privilegiato su un pezzo di storia contemporanea del cattolicesimo, fra crisi e rinnovamenti, scosse e segni di speranza.

Massimiliano Palmesano