Storia di due campanili e di una sola campana nel libro di Sergio Mottola e Patrizio Pacini

Il libro di Sergio Mottola e Patrizio Pacini, "La Campana" (Libreria Editrice Fiorentina, 122 pagine, 16 Euro, prefazione di Giannozzo Pucci), racconta che – come recita il sottotitolo – "Le leggende illuminano i luoghi e le mete di libertà delle comunità che ci vivono". È la storia di due campanili e di una sola campana, che divide e unisce la comunità di un piccolo borgo della Toscana. L'inatteso ritrovamento della vecchia campana da parte di due amici accende il loro interesse inducendoli a indagare sul perché la vecchia campana non sia al suo posto, su uno dei due campanili. Sarà Dante, un vecchio contadino, che svelerà loro questo mistero, raccontando i fatti che si snodano dal 1500 fino ai giorni nostri. La campana diventa così un simbolo, un oggetto conteso che, allo stesso tempo, divide e unisce la comunità del luogo. Gli avvenimenti storici si intrecciano attorno a questo oggetto, coinvolgendo prima le vicende umane di Dante, poi quelle dei due amici, in una progressiva esperienza di vita che pur compiendosi in quel luogo, travalica protagonisti e luoghi, per accedere ad una dimensione immaginaria che potrebbe essere vissuta ovunque. Un racconto avvincente, che coinvolge il lettore, che ha il "sapore" di valori da recuperare e del fare "comunità".
Scrive Giannozzo Pucci: "Questo libro, prende spunto da eventi concreti e illumina una realtà di vicinato che oggi è molto rara perché la società tende a ostacolare la vita comunitaria e la cultura locale. Il suono della campana è quello in cui le comunità locali si riconoscono. La sua assenza rappresenta bene gli effetti di una divisione che non consente quella forza popolare che deriva dall'unione, la quale è comunque l'unica via per sviluppare una nuova sovranità in un'epoca particolarmente difficile come la nostra".
A. P.