Stefano Di Marino racconta una pista di sangue lasciata da un quadro maledetto
Il romanzo giallo di Stefano Di Marino, "La Casa delle Salamandre" (Mondadori, 416 pagine, 18 Euro), ha come scenario una Bologna mai così misteriosa ed esoterica, dove un ex illusionista indaga sulla pista di sangue lasciata da un quadro maledetto. La trama: Bas Salieri, studioso dell'Occulto, si ritrova a Bologna con il cuore a brandelli e nessun progetto per il futuro. Ad accoglierlo sotto i portici c'è Mario Ghiddi, amico di lunga data e grande esperto di cinema gotico italiano, che per svagarlo lo accompagna a un evento della Bologna underground: un'asta semisegreta in cui verrà battuto il dipinto di un tormentato inquisitore del XVI secolo. Il quadro fa gola a molti, in primis a Verbena Vardi, unica discendente dell'ultima, presunta strega condannata dall'inquisitore. Il motivo è noto: tra le pennellate, leggenda vuole che l'autore, pentito delle proprie azioni, abbia nascosto il nome dei mandanti della falsa accusa contro la donna. Ad aggiudicarsi il dipinto è invece il gallerista Ruben Moioli, e per una cifra da capogiro. Mario e la sua cricca di conoscenti belli ed equivoci sospettano che ci sia qualcosa sotto e la fama oscura del dipinto non tarda a confermarlo. Quanti e quali segreti nasconde la tenuta dei Vardi, ribattezzata "La Casa delle Salamandre" in onore di una falange di sanguinari guerrieri, le cui anime buie, si dice, ancora si aggirano nei suoi sotterranei?
Ecco un assaggio del "giallo": "Fu in quel momento che Bas ebbe l'intuizione che quel palcoscenico di maschere, una commedia dell'arte che sembrava coinvolgere tutti, da Lucio Sassi alle quattro ragazze così diverse tra loro, sino ai due antiquari, la contessa e loro stessi, aveva un che di preordinato. Come una parata di attori prima dell'inizio di una tragedia".
Il Giallo Mondadori si dice "orgoglioso di presentare l'ultimo romanzo di Stefano Di Marino, unicum assoluto nella narrativa italiana contemporanea". Stefano Di Marino nacque nel 1961 a Milano, dove ha continuato a vivere fino al 2021, quando si è tolto la vita. Definito "il più grande scrittore pulp Italiano", e "un Salgari del XXI secolo" è stato scrittore, traduttore, critico letterario, storico del cinema e insegnante di italiano. Nella sua carriera ha pubblicato, con vari pseudonimi, quasi duecento romanzi.
D. P.