Santa Rosalia e una Palermo del 1624 nel romanzo di Roberto Tagliavia

27.06.2025

Il romanzo di Roberto Tagliavia, "Rosalia da Palermo" (Laurana Editore, 408 pagine, 18 Euro), assicura che quando sembra non esserci più speranza, il vento suggerisce profetico la risposta; a Palermo, porta con sé il nome di Rosalia. Palermo, 1624, una terribile pestilenza aggredisce la città nel peggiore momento possibile: un declino politico che minaccia di scalzare la Corona spagnola e aprire le porte all'incursione francese. Palermo è infetta, mefitica, allo sbando. Anche la Chiesa, persa nei suoi riti arcaici e ripetitivi, non offre alcun segno di conforto. In questo clima di afoso sbigottimento, don Ferdinando, esponente del Consiglio della Corona, apprende l'edificante storia di Rosalia Sinibaldi, giovane asceta che ben cinquecento anni prima aveva fatto scelta di eremitaggio, rinunciando al proprio casato e anche alle regole monastiche della Chiesa ufficiale, alla ricerca di un rapporto diretto col divino. E dunque, mentre don Ferdinando capisce che l'unico modo per riportare ordine potrebbe essere quello di riunire il popolo al grido di "Viva Palermo e Santa Rosalia", si dipana la vicenda della santa ribelle, delle sue passioni, sofferenze, controverse scelte e dei suoi ideali.
La vita di Rosalia si tinge di leggenda, a unificare una comunità che si deve ricostruire, con tutta la forza di una storia eretica che si ripropone a distanza di secoli, dominati dal potere temporale e dalla necessità di racchiudere quello divino nelle dita di una mano. "Quella terra brucia di odio e incendia anche le case, e i conventi, e gli animi degli uomini, e la carne delle persone miti… Povero, dolcissimo Attìa, quando mai finirà di bruciare questo mondo violento?".

L'autore del romanzo, Roberto Tagliavia, è stato funzionario del Partito comunista italiano per dieci anni. Tornato a lavorare nell'agenzia marittima di famiglia dal 1984 al 1992, è rientrato nella vita politica a sostegno del primo governo regionale con assessori del Pci, nato in Sicilia dopo la strage di Capaci. Ha fatto parte dello staff del gruppo parlamentare Pci nell'Assemblea regionale siciliana, dove è rimasto fin dopo la costituzione del gruppo parlamentare del Pd. È autore di Mai più terra dei silenzi, un dialogo con lo storico Francesco Renda sulle vicende politiche siciliane. Con Zolfo, nel 2022 pubblica I mandarini di Ciaculli.

A. P.