Prima nazionale: “Dracula” al Teatro Astra di Torino, regia di Andrea De Rosa

Dall'11 al 30 novembre 2025, al Teatro Astra di Torino (prima nazionale) è in programma – riferisce un comunicato stampa – "Dracula", liberamente ispirato al romanzo di Bram Stoker. Testo Fabrizio Sinisi, regia Andrea De Rosa; con Michelangelo Dalisi / Marco Cacciola, Marco Divsic, Michele Eburnea, Chiara Ferrara, Federica Rosellini. Spazio scenico Andrea De Rosa, Luca Giovagnoli, luci Pasquale Mari, suono G.U.P. Alcaro, costumi Graziella Pepe, assistente alla regia Marco Corsucci, produzione TPE – Teatro Piemonte Europa. Il conte Dracula non è più da tempo solo un personaggio nato dalle leggende popolari e dalla fantasia di Bram Stoker: vero e proprio mito dell'età moderna, è diventato il simbolo di un'immortalità vissuta come una condanna. La sua vicenda, elaborata in una nuova versione da Fabrizio Sinisi, evoca il sogno tutto contemporaneo di un corpo che potrebbe diventare immortale tramite i progressi della tecnologia. Mentre il Vampiro, eterno e solo, cerca una via di fuga dalla propria natura, gli altri personaggi lottano per affermare il valore della mortalità. È davvero un dono vivere per sempre, o è, invece, una maledizione? Il mostro è l'essere che a qualsiasi prezzo rifiuta la morte; mostruoso è il desiderio di prolungare la vita oltre ogni limite.

Note sulla regia e lo spazio scenico (di Andrea De Rosa): "Nel romanzo di Bram Stoker, il male prende forma nel personaggio di Dracula, che viene definito Nosferatu, il non-morto. Il vampiro è l'incarnazione di un corpo che non può morire, ma che non riesce nemmeno a vivere davvero perché per mantenersi in vita è costretto a nutrirsi del sangue di altre creature, condannando le sue vittime a una sorte simile alla sua. Io credo che il grande successo di questo vero e proprio mito moderno, dipenda dal fatto che in esso ritroviamo quel desiderio universale di sfuggire alla morte, che ci accomuna tutti, rivelandocene il lato mostruoso: vivere per sempre significa portare con sé il peso di una solitudine eterna. Dracula è proprio questo: la storia di un uomo che non riesce a morire, e di un pubblico che accetta di guardare negli occhi questo desiderio mostruoso. Così come il conte Dracula non è solo un personaggio letterario ma un vero e proprio archetipo della nostra modernità, anche il suo celebre castello è diventato un luogo che appartiene al mito. La dimora del vampiro è un teatro di apparizioni e di epifanie, un luogo onirico dove le normali leggi dello spaziotempo vengono sovvertite. Il castello di Dracula è il luogo di uno sprofondamento, di un deragliamento del pensiero e del sogno. Per questo motivo abbiamo trasformato in modo radicale la normale struttura del teatro Astra, facendone uno spazio evocativo e misterioso, livido e asettico, un grande altare spettrale dove si svolge un rito antico e insieme moderno".
La foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo è di Andrea Macchia.
M. P.