Presentato al Circolo dei lettori di Torino il libro di Francesca Monateri “Katechon”

23.10.2023

E' stato presentato al Circolo dei lettori di Torino, in data 20 ottobre 2023, il libro di Francesca Monateri "Katechon" (Bollati Boringhieri, 208 pagine, 17 Euro), una riflessione – come recita il sottotitolo – all'insegna di "Filosofia, politica, estetica". Il katechon è «la questione di fondo» di tutta la teologia politica: così scriveva Carl Schmitt a Hans Blumenberg nell'ottobre del 1974. L'enigmatica figura del katechon compare per la prima volta nella Seconda lettera ai Tessalonicesi di san Paolo, dove è riferita ambiguamente a un potere che frena, a una forza che arresta. Il termine viene quindi dalla tradizione antica e neotestamentaria: ma è a partire dall'inizio del Novecento che diviene decisivo per il pensiero politico, continuando a incuriosire il dibattito filosofico contemporaneo. Perché? In quanto potere che frena e che trattiene, il katechon ha anzitutto un valore teologico: trattiene il male impedendogli di manifestarsi, e però al contempo, così facendo, allontana il giorno della salvezza, quello in cui il regno di Dio si realizzerà su questa terra dopo avere sconfitto l'Anticristo. Ma ha anche un valore politico: è una forza che allontana la fine incombente del mondo (o della storia) garantendo l'ordine e impedendo il prevalere del caos. Infine, in quanto forma, il katechon ha un valore estetico: soverchia infatti un caos sempre incombente tenendo insieme – e amalgamando – contenuti eterogenei, e costituendo un bacino di risorse simboliche e mitopoietiche di cui ogni epoca è affamata. Quella analizzata da Francesca Monateri è, insomma, una forza che non può dirsi né positiva né negativa, e la cui natura doppia, ambigua, continua a sedurre il dibattito contemporaneo. Da Walter Benjamin a Hans Blumenberg, da Erik Peterson a Ernst Kantorowicz, da Hans Urs Von Balthasar, a György Lukács, tutto il Novecento ha dialogato incessantemente con questa perturbante figura paolina, la cui ambivalenza è stata però spesso letta in termini esclusivamente positivi o negativi, tradendo così la fecondità e ricchezza filosofica di una nozione ancora in parte da riscoprire. L'autrice offre qui, per la prima volta, la mappa completa di un concetto decisivo per intendere il presente e la nostra storia.

L'autrice del libro, Francesca Monateri(1994), è dottoranda di ricerca in Filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Al centro dei suoi studi è la relazione tra estetica e politica. Redattrice dell'«Almanacco di Filosofia Politica» e di «Itinera. Rivista di filosofia e teoria delle arti», suoi contributi sono apparsi presso vari editori e riviste tra cui Edinburgh University Press, De Gruyter e Springer, «Filosofia politica», «Studi di Estetica» e l'«Annuario filosofico».

Si legge tra l'altro nel volume: "Ora, la recente ricomparsa del katechon in ambito filosofico come strumento di analisi della contemporaneità, che ha addirittura portato a parlare di Messianic Turn, impone di interrogarsi sul motivo per cui la questione della forza che ritarda la fine della storia si proponga come stringente nel presente. Per un verso, il katechon è il centro rimasto irrisolto e, il più delle volte non esplicitato, di quella filosofia politica che continua ad attingere alle categorie del teologico. In questo senso, il potere paolino è un operatore strategico che consente di interrogarsi sulla teologia politica intesa come uno dei sentieri possibili per leggere il Moderno e la sua eredità. D'altra parte, l'attuale ripresa del katechon rivela l'anima nostalgica di una contemporaneità che avverte il proprio tempo come tempo della fine. Per partire dalla denuncia del declino dell'ordine economico neoliberale operata da Serge Latouche, Yves Cochet e Susan George, arrivando fino all'idea di Jean-Pierre Dupuy di proiettarsi nel «dopo-catastrofe», la contemporaneità sembra annunciare l'impossibilità di riservare il destino catastrofico al futuro, a favore della sconcertante dichiarazione che la Fine è nel presente. Questo contesto sembra dichiarare esplicitamente il fallimento di un potere che frena, ma è particolarmente significativo sottolineare come la sconfitta della forza paolina vada di pari passo con la richiesta di una sua rinascita".


M. P.