“Pinocchio - Che cos’è una persona?” al Teatro San Ferdinando di Napoli

21.09.2024

"Quest'anno nell'ambito di un'altra importante collaborazione, già in essere, con La Scuola elementare del Teatro che nasce negli spazi dell'Ex Asilo Filangieri dall'incontro tra il dott. Giuseppe Cafarella, presidente dell'associazione FORGAT ODV, e il regista Davide Iodice, che condividono il bisogno di realizzare un progetto di pedagogia sociale in grado di offrire opportunità di inclusione e di crescita personale a fasce svantaggiate, andrà in scena dal 27 al 29 settembre al Teatro San Ferdinando di Napoli "Pinocchio – Che cos'è una persona?". Drammaturgia e regia di Davide Iodice, con la compagnia della Scuola elementare del teatro APS, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Interno 5". È quanto si legge in un comunicato stampa pubblicato dal sito Internet del Teatro.

Il comunicato così prosegue: "Davide Iodice nelle sue note spiega che Pinocchio pone la questione del rapporto con la genitorialità; l'ispirazione è connessa al momento in cui Pinocchio ritrova suo padre nella pancia della balena. Geppetto gli dice che tra un po' la candela si spegnerà e rimarranno al buio. Pinocchio risponde: "E dopo?" e Geppetto non riesce a trovare la risposta, la soluzione la troverà Pinocchio. Questo "dopo" è un po' la domanda principale che si pone qualsiasi genitore di un ragazzo 'straordinario' come preferisco dire - scrive Davide Iodice nelle note - nel senso di extra-ordinario, cioè fuori dall'ordinario. La risposta non spetta solo alla famiglia, ma anche alla società, alla comunità, a chi si occupa di assistenza. Geppetto è un genitore che ha un figlio generato da un pezzo di legno e vuole a tutti i costi renderlo "normale". Noi che lavoriamo con la diversità e la fragilità, sappiamo come il concetto di normalità sia molto malinteso e pericoloso. Sento l'esigenza, dopo anni, di fare un vero e proprio manifesto per e sulla disabilità. Spesso c'è tanta retorica, tanta carità un po' penosa. Quello della disabilità è un mondo molto complesso e ricco, c'è una volontà di espressione da parte di questi ragazzi, di essere visti per quello che sono. Ai ragazzi spiego che la "normalità" è il diritto ad avere momenti di felicità, di espressione, di condivisione".

A. P.