Mostri, guerra, amore nel triennio 2025-2028 del Teatro Astra di Torino, direttore Andrea De Rosa

18.06.2025

TRIENNIO 2025/28: PERSONE, STAGIONE TPE 2025/26: MOSTRI. Il TPE Teatro Astra di Torino – riferisce un comunicato stampa - svela il triennio 2025-2028: PERSONE, un viaggio nell'identità e nelle sue trasformazioni. Di fronte a un'epoca in cui le certezze vacillano e la realtà ci costringe a riflettere su chi siamo, il direttore Andrea De Rosa ha scelto per il triennio di esplorare le sfaccettature più intime e complesse del concetto di identità, attraverso tre stagioni tematiche: MOSTRI, GUERRA, AMORE. La Fondazione TPE chiude la Stagione 2024/25 con ottimi risultati in termini di affluenza e presenza sul territorio. Crescono gli spettatori under 30 in sala e si moltiplicano le tappe delle produzioni in tournée.

Stabilità della Fondazione TPE - "La Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa si distingue per l'importanza e la rilevanza all'interno del panorama culturale italiano e internazionale. Il progetto culturale consolida il TPE nella dimensione di un teatro regionale, ma posizionandolo anche come un attore chiave nella scena culturale del paese – ruolo comprovato dalle tantissime recite fuori sede delle produzioni in tournée. Il suo fondamento istituzionale è robusto, con soci fondatori di rilievo quali la Regione Piemonte, la Città di Torino e l'Associazione Teatro Europeo e sostenitori multistrato – MiC, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo – che evidenziano la stabilità della Fondazione. Stabilità che viene confermata anche in termini numerici, la Stagione 2024/25 ha visto una crescita degli abbonati del 10%. Un dato che desideriamo sottolineare è l'incremento dei fruitori under 30 che registra un significativo + 19%. Ciò significa che il TPE non è semplicemente un teatro, ma un bene culturale riconosciuto". Giulio Graglia, Presidente.

Triennio e Stagione, i temi - La direzione artistica del TPE Teatro Astra si basa sull'idea che il teatro pubblico debba confrontarsi in modo urgente con il tempo attuale, riaffermando il suo ruolo di luogo privilegiato per compiere una esperienza collettiva di conoscenza, attraverso l'incontro tra individui e generazioni. Il costante aumento delle presenze indica che il pubblico ha apprezzato la forte proposta tematica che ha guidato la nostra programmazione che, per le tre Stagioni passate, era incentrata sul rapporto con la verità. L'obiettivo per il prossimo triennio è mantenere lo sguardo aperto sul mondo e per questo motivo la programmazione sarà completamente incentrata sul concetto di identità, parola sempre più centrale nel dibattito culturale, sociale e politico. Attraverso lo sguardo degli artisti coinvolti nel prossimo triennio, ci chiederemo come si trasformano le PERSONE quando si trovano coinvolte in situazioni straordinarie tanto da diventare dei MOSTRI (25/26), come si trasformano durante una GUERRA (26/27) e infine quando sono coinvolte in rapporti d'AMORE (27/28). Non annunceremo dunque solo i titoli della prossima Stagione, ma anche la linea tematica intorno alla quale si svilupperà il cartellone dei prossimi tre anni. L'intenzione della direzione è imprimere una solida componente concettuale che guidi la programmazione e accompagni la narrazione.

PERSONE - "Sempre più spesso ci troviamo di fronte a forze storiche che mettono in discussione le nostre certezze, ci trascinano dinanzi a uno specchio di fronte al quale fatichiamo a riconoscere chi siamo. Per questo motivo ho deciso di mettere al centro della programmazione del nuovo triennio del TPE Teatro Astra l'idea di identità e delle sue trasformazioni. Per scandire e articolare i temi delle prossime tre stagioni, mi sono lasciato guidare da altrettante domande che ho posto a me stesso e agli artisti coinvolti nella programmazione: Che cosa diventano le persone quando si trovano ad affrontare esperienze estreme, tali da farle diventare dei MOSTRI (Stagione 2025/26)? Che cosa diventano le persone quando sono coinvolte in una GUERRA (stagione 2026/27)? Che cosa diventano le persone quando sono coinvolte in un rapporto d'AMORE (stagione 2027/28)? Il teatro ci permetterà, come sempre, di giocare a indossare una maschera ma il gioco funzionerà solo se, al calare delle luci in sala, saremo disposti ad ammettere che dietro quella maschera ci sono PERSONE che potremmo essere noi". Andrea De Rosa, direttore. Chi sono, dunque, i MOSTRI, protagonisti della prossima stagione? "Nell'etimologia della parola latina, - prosegue Andrea De Rosa – mònstrum è colui che rivela qualità, buone o cattive, che oltrepassano i limiti della normalità – uomini e donne che si ritrovano per natura, per scelta o per necessità, a diventare qualcosa che non rientra nei parametri prestabiliti: eroi, assassini, geni, squilibrati, artisti, maghi, maniaci... creature straordinarie, ma pur sempre umane (troppo umane). Il mostro appare all'improvviso nelle nostre vite e le sconvolge perché altera il fluire quotidiano degli eventi. Ci fa paura ma non lo possiamo ignorare perché ci costringe a guardare come in uno specchio l'immagine di cosa potremmo diventare e ci pone davanti a un bivio, tra luce e oscurità."

Chi sono le Persone che si trasformano in MOSTRI? Dalle leggende più antiche fino ai racconti della cronaca contemporanea, ogni spettacolo offre una prospettiva unica, trasformando il palcoscenico in uno specchio delle nostre ombre più profonde. Chi è il Mostro nel tuo spettacolo? Lo abbiamo domandato alle registe e ai registi, che hanno risposto dandoci un punto di vista inedito sul proprio lavoro: ci sono mostri inequivocabili come il leggendario Dracula di Bram Stocker (regia di Andrea De Rosa) e quelli reali, come il Charles Manson (di Fanny & Alexander), ci sono fatti mostruosi come quelli narrati da Nicola Lagioia in La città dei vivi (regia di Ivonne Capece) e quelli descritti a Günther Anders dal pilota che sganciò la bomba su Hiroshima, in Atomica dei Muta Imago. E poi ci sono Gli angeli dello sterminio di Testori (regia di Antonio Latella), Antigone (regia di Roberto Latini), Macbeth e Lady Macbeth protagonisti di Anatomia di un assassinio (un progetto di Chiara Muti in collaborazione con Teatro Regio Torino), Sesto Tarquinio, l'orrido violentatore di Lucrezia in Shakespeare / Poemetti di Valter Malosti, Shakespeare stesso per Lucilla Giagnoni in A pelle nuda sul palco, il Cancro, l'animale mitologico inteso come simbolo di un femminile orgogliosamente mostruoso in iGirl di Marina Carr (regia di Federica Rosellini). Infine, ci sono le mostruosità della realtà, individuale e collettiva, contenute nei 26 spettacoli in cartellone: il decadimento (Enrico IV regia di Giorgia Cerruti), la natura umana (Improvvisamente l'estate scorsa regia di Stefano Cordella), la marginalità (Bloomsville regia di Valentina Renna), i regimi (LUI di Ashkan Khatibi), la normalità (Pinocchio di Davide Iodice), i limiti (Biancaneve regia di Andrea Lucchetta), il Mediterraneo (A place of safety di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi). Perché in fondo… il mostro siamo noi (La tempesta regia di Alfredo Arias).

Tournée - Dopo una Stagione in tournée che, con le produzioni Edipo re di Andrea De Rosa e Wonder Woman di Antonio Latella, ha toccato le principali città italiane, la nuova produzione in circolazione nei teatri sarà Orlando da Virginia Woolf, con Anna Della Rosa, con la regia di Andrea De Rosa, che partirà da Torino per un'attesissima ripresa. A grande richiesta continuerà a girare Wonder Woman di Antonio Latella, la cui delicatissima tematica – la cronaca di uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza di Ancona che ha dovuto lottare per ottenere giustizia – ha riscontrato urgenza di visione e discussione.

Palcoscenico Danza - Si inserisce nel calendario della Stagione TPE la rassegna Palcoscenico Danza, diretta da Paolo Mohovich, che ha voluto anche quest'anno imprimere la tematica della Stagione nella sua ricerca artistica. È nata una programmazione ricca di creature mostruose: i due vulcani Fuji e Etna dello spettacolo di Roberto Zappalà (Brother to Brother, 25 gennaio), le mostruose divinità proposte dalla Hung Dance-Taiwan (Divine Monsters, 28 febbraio > 1 marzo), l' uomo-cervo cibernetico nel quale si trasforma il portentoso Elias Aguirre (Aurunca 31 marzo > 1 aprile), il mostro sacro Maria Callas interpretato da Roberto Tedesco, Adriano Bolognino e Carlo Massari per l'Opus Ballet (Callas, Callas, Callas, 5 febbraio), le figure umane deformate grazie all'arte libera di Emanuela Tagliavia (Short Cuts, 24 marzo), le donne insetto create dal trio guidato da Cristiana Casadio (Of restless nature al quale si aggiunge Interplay link, 28 > 29 aprile) e un fenomenale Made4you di Eko Dance Project (Made4you.X, 23 > 23 aprile) giunto alle sua decima edizione.

Festival delle Colline Torinesi - Straordinario è anche il numero dell'edizione del Festival, la trentesima. La gestione e realizzazione dell'evento dal 2018 fa capo al TPE, ma la sinergia di anno in anno si fa sempre più concreta. Quest'anno è iGirl di Marina Carr, con la regia di Federica Rosellini, a essere momento di condivisione artistica. La riapertura del teatro, come ogni anno da quando il Festival si tiene in autunno, spetta proprio alle Colline che dall'8 ottobre al 3 novembre si snoda tra Astra, Fondazione Merz, Palazzo degli Istituti Anatomici, Fonderie Limone, Museo del Risorgimento Italiano, San Pietro in Vincoli e Le Roi Music Hall.

La foto che pubblichiamo è di Andrea Macchia.

D. P.