“Medioevo che crea”: un libro a cura di Franco Franceschi, Paolo Nanni e Gabriella Piccinni

15.07.2025

Il libro a cura di Franco Franceschi, Paolo Nanni e Gabriella Piccinni, "Medioevo che crea" (Editori Laterza, 348 pagine, 24 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "Innovare, inventare, sperimentare nell'Italia dei secoli X-XIV". Il Medioevo fu un periodo primitivo, pericoloso e soprattutto arretrato? Oppure una delle sue caratteristiche fu proprio quella di saper ripensare i modelli che provenivano dal passato? È il caso, per esempio, delle città e delle campagne italiane: fra X e XIV secolo, in una fase di intensa crescita in ogni ambito, gran parte delle strutture cittadine e dell'organizzazione del paesaggio venne decisamente riplasmata. Se poi volgiamo lo sguardo al mondo economico, scopriamo che molti degli strumenti finanziari che adoperiamo quotidianamente furono immaginati allora, assieme alle forme di organizzazione del lavoro e aziendale che ci sono familiari. Lo stesso possiamo dire di alcuni fenomeni culturali: da una certa idea della figura femminile al ruolo dell'arte come strumento educativo, di cui fatichiamo a vedere e a valutare la 'storicità'.
Il Medioevo dei secoli qui considerati, dunque, fu soprattutto un'età creativa, caratterizzata da innovazioni, sperimentazioni e invenzioni a tutto campo e questo libro ne restituisce un'immagine per molti aspetti diversa e sorprendente. Lo fa grazie all'apporto dei maggiori esponenti della medievistica italiana e internazionale, in un'opera di grande impatto e originalità.

D. P.