"L'ispettore generale" di Gogol al Teatro Bellini di Napoli: è la Russia zarista o l’Italia di oggi?

19.02.2025

Recensione teatrale di Irene Antonelli


Ma siamo nella Russia zarista dell'epoca di Gogol o nell'Italia di oggi con i suoi scappati di casa che dicono di essere politici, amministratori, statisti? Stiamo assistendo a una commedia satirica del citato autore o a un telegiornale (per avventura, finalmente completo e veritiero) sulle cronache giudiziarie italiane dei nostri tempi? Lo scenario è quello di una cittadina qualunque della provincia russa del passato o di uno di quei famigerati paesacci, tristemente noti, che vi sono nella provincia di Caserta, di Napoli, di Reggio Calabria (e l'elenco potrebbe continuare a lungo)?

È spiazzante la grande, drammatica attualità del capolavoro di cui (fino al 23 febbraio 2025, al Teatro Bellini di Napoli) è protagonista un eccellente Rocco Papaleo: "L'ispettore generale" di Nikolaj Gogol, uno dei testi più importanti della drammaturgia russa. La trama ricorda qualcosa ai nostri affezionati lettori? Eccola: in una cittadina qualunque della provincia russa (o della provincia di Caserta?) la notizia della visita di un ispettore generale mette in allarme funzionari e notabili. Bisognerà nascondere le magagne della pubblica amministrazione, far credere che tutto funzioni alla perfezione, evitare che vengano a galla inefficienza e disonestà. Il subbuglio è tale che un giovane di passaggio, lo squattrinato bellimbusto Chlestakov, viene scambiato per il misterioso controllore. Omaggiato da tutti e allettato da offerte di denaro sempre più sfacciate, Chlestakov sfrutta più che può la situazione e si dilegua giusto prima che si scopra il malinteso e venga annunciato l'arrivo del vero ispettore. Corrotti, approfittatori, affaristi, sfruttatori della cittadina della Russia zarista (o della provincia di Napoli?) sono presi al laccio dei loro stessi inganni. Una commedia in cui emergono la mascalzonaggine, l'imbroglio e l'assenza di buona fede da parte del protagonista e degli altri personaggi. "L'ispettore generale" è un'espressione emblematica del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista (o era della provincia di Reggio Calabria?) e l'ingiustizia e il sopruso che dominano l'esistenza.

Scritta nel 1836, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, "L'ispettore generale" di Nikolaj Gogol rivive oggi grazie alla efficace regia di Leo Muscato, accompagnato da una squadra sicuramente all'altezza del compito.


Crediti - "L'ispettore generale" di Nikolaj Gogol, adattamento e regia Leo Muscato, con Rocco Papaleo e con (in ordine di apparizione) Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Michele Schiano Di Cola, Marco Vergani. Musiche originali Andrea Chenna, scene Andrea Belli, costumi Margherita Baldoni, luci Alessandro Verazzi. Produzione: TEATRO STABILE DI BOLZANO, TEATRO STABILE DI TORINO - TEATRO NAZIONALE e TSV - TEATRO NAZIONALE.