Le Diocesi di Calvi e Teano dal 1840 al 2024 in un libro di Andrea Izzo

Il libro di Andrea Izzo, "Aspetti, evoluzione ed elementi di vita ecclesiale nelle Diocesi di Calvi e Teano dal 1840 al 2024" (Edizioni Italia, 184 pagine, 18 Euro), ha origine – come scrive l'autore nell'introduzione – "da una ricerca-studio personale iniziata sul finire degli anni Settanta del secolo scorso e ora lo si offre a quanti sono interessati alla conoscenza e allo studio socio-religioso-ecclesiale delle Chiese delle Diocesi di Calvi e Teano nella seconda metà dell'Ottocento con doverosi e pertinenti riferimenti all'evoluzione delle predette due Diocesi. È nota l'importanza che oggi assume nella Chiesa lo studio di alcuni aspetti particolari maggiormente legati alla sua vita interna e che toccano di più il campo della pastorale. Tutto ciò risponde ad un nuovo indirizzo metodologico che, abbandonando i vecchi schemi tradizionali fondati su una visione di Chiesa come istituzione fra le istituzioni, privilegia l'esame dei fatti e degli avvenimenti che meglio ci fanno cogliere la natura della Chiesa come sacramento universale di salvezza. In tal senso interessa di meno conoscere i rapporti che la Chiesa ha intrecciato nel tempo con le istituzioni politiche, quasi fosse da considerare una di esse. Maggiormente interessa, invece, conoscere l'aspetto socio-religioso della Chiesa per vedere se e in che modo essa ha realizzato nel tempo la sua missione di annunziatrice del Vangelo. Da tale premessa si è partiti nello scegliere e nel cercare la tematica da esaminare e sviluppare. Si trattava di definire, per tale scelta, anche le dimensioni di spazio e di tempo. Non è stato difficile farlo considerando che gli studi di Storia della Chiesa su tale materia sono bene avviati per il Secolo XIX e si dispone, altresì, di notizie interessanti per il Secolo XX e per le prime decade del XXI. Per la località si è stati spinti da interessi più vivi a fermare l'attenzione sulle Chiese di Calvi e Teano, che sono quelle nelle quali da sempre si è inseriti nella vita quotidiana. Il lavoro prende in esame il periodo 1840-2024 e nella sua articolazione trova ampio spazio la seconda metà dell'Ottocento nella quale queste Chiese vengono governate successivamente da tre figure di Vescovi, una ben diversa dall'altra, ma ognuna particolarmente interessante: Nicola Sterlini, Bartolomeo D'Avanzo, Alfonso Maria Giordano. Sia consentito di osservare in particolare la figura del D'Avanzo, che viene elevato alla porpora cardinalizia di Santa Romana Chiesa; ma poiché tale importanza attiene maggiormente agli aspetti politici del suo impegno, essa risulterà di meno, in confronto agli altri due. Il lavoro viene svolto sulla base dei documenti esistenti che siano capaci di fornire validi elementi sulle condizioni pastorali delle due diocesi: Calvi e Teano. In modo particolare l'indagine è rivolta al reperimento e allo studio delle fonti che possano illuminare sull'azione pastorale (sinodi e visite pastorali, altre azioni episcopali significativamente rilevanti) svolte dai tre su menzionati Vescovi e dai loro undici successori: Albino Pella, Calogero Licata, Giuseppe Marcozzi, Giacinto Tamburrini, Vincenzo Bonaventura Medori, Giacomo Palombella, Matteo Guido Sperandeo, Felice Cece, Francesco Tommasiello, Arturo Aiello e Giacomo Cirulli. In sessantotto anni, dal 1840 che è l'anno d'ingresso del Vescovo Nicola Sterlini nelle Diocesi di Calvi e Teano e che costituisce anche l'anno di partenza del presente lavoro, fino al 1908, che è l'anno della morte del Vescovo Alfonso Maria Giordano, col quale questo lavoro chiude la trattazione particolareggiata della vita delle due Chiese, non si ha traccia né di sinodi né di visite pastorali. Vi sono, è vero, alcune notizie come quella riportata da Fabrizio Tabellario riguardante una visita annunziata dallo Sterlini nel 1849 e quelle contenute in una Lettera pastorale indirizzata dal Giordano al clero e ai fedeli delle due Diocesi per la quaresima del 1892. In quest'ultima si preannuncia una visita pastorale per la prossima primavera, purtroppo non si è in grado neppure di dire se la visita ebbe effettivamente luogo. Si deve ugualmente precisare che è risultata infruttuosa ogni ricerca sulle Lettere pastorali dello Sterlini. Il D'Avanzo e il Giordano hanno lasciato invece, per quanto risulta, rispettivamente sette e cinque Lettere pastorali.Queste dodici Lettere costituiscono gli unici documenti letterari editi di cui si dispone per ricostruire l'azione pastorale dei Vescovi".

Nella prefazione Giuseppe (Pino) Martino scrive tra l'altro: "Questi "Aspetti, evoluzione ed elementi di vita ecclesiale nelle Diocesi di Calvi e Teano dal 1840 al 2024" di Andrea Izzo sono una lettura partecipata. Chi conosce i luoghi li ama e torna a riamarli perché fanno parte della propria identità, della propria storia familiare e personale, hanno dato l'impronta dalla quale si è mossa la propria esistenza. Li ritrova continuamente nei propri ricordi di vita, nelle proprie relazioni. È una lettura diversa da quelle che più solitamente si fanno: magari opere narrative dove l'attenzione è rivolta soprattutto a ciò che accade, a ciò che viene raccontato e allo stile, al modo con cui si racconta. È diversa da un'opera propriamente saggistica in cui cerchi di cogliere i concetti fondamentali, il senso e lo scorrere del pensiero. È diversa anche dalla lettura di una poesia che, come ha scritto Papa Francesco "è come una spina che muove alla contemplazione. Questa è una ricerca storica documentaria, si potrebbe dire di documentazione storica, circoscritta intorno ad un microcosmo particolarmente significativo di una vicenda territoriale ed ecclesiastica: è la storia dal 1840 al 2024 delle Diocesi di Calvi e Teano (1840-1986) e della Diocesi di Teano-Calvi (1986-2024)".
Giuseppe (Pino) Martino aggiunge: "I dati di conoscenza, i percorsi di natura ecclesiale ricostruiti sono un dato acquisito o, se volete, un tesoretto da custodire e diffondere attraverso un dibattito pubblico, una lettura quanto più estesa possibile per un proficuo confronto con storici del territorio, politici, intellettuali. Il campo è vasto e possibilmente coltivabile anche con una diffusione tra le giovani generazioni che troppo spesso vivono la loro appartenenza ad un luogo come una semplice postazione virtuale, in continuo movimento. Conoscere ad esempio la figura del Vescovo-Cardinale D'Avanzo "che si impose per la sua cultura e per la difesa della tesi dell'infallibilità del Romano Pontefice" può essere molto utile per riappropriarsi di una fetta di storia locale che per dare esito ad altri approfondimenti, non solo religiosi, ma sociologici, antropologici, culturali in senso allargato. Oppure addirittura, dietro la spinta della lettura visitando una chiesa della Diocesi, avere la scintilla della propria conversione per chi è di altre idee, come capitò ad Alessandro Manzoni nella chiesa di san Rocco a Parigi nel 1810. Insomma questi preziosi "Aspetti" di Andrea Izzo nel senso che il lettore li può leggere e di lì partire per ricerche integrative, recuperi della memoria, scavi imprevedibili che il testo può suggerire. Buona lettura e felici recuperi della memoria".
D. P.