Le città possono produrre religioni? Alla domanda risponde Emiliano Rubens Urciuoli nel suo nuovo libro edito da EDB

25.01.2022

Lo studio delle religioni non può essere avulso dal contesto in cui esse nascono e si sviluppano, proprio per questo nel nuovo libro di Emiliano Rubens Urciuoli "La religione urbana - Come la città ha prodotto il cristianesimo" (EDB, 160 pagine, 12 euro), l'autore parte da un' "osservazione elementare", come la definisce lui stesso nel primo capitolo del suo scritto:"non è possibile pensare a qualcosa senza pensarlo spazialmente, ossia senza porre l'oggetto pensato in relazione a una qualche dimensione ed estensione spaziali".

Parlando del cristianesimo, che vede la sua grande diffusione in seguito alla predicazione di Paolo di Tarso all'interno dell'Impero Romano, dobbiamo dividere la nascita del credo in questione in due fasi principali: quella del primo cristianesimo che in quanto religione biblica vede la città come "un luogo sospetto, di peccato e vizio, di idolatria e di assenza di Dio: Babele, una città, e il Sinai, una regione desertica, sono i riferimenti spaziali rispettivamente dell'ostilità e dell'amicizia divine. Da un lato il fondatore dell'urbanesimo secondo il racconto biblico, Caino, è anche il primo omicida della storia dell'umanità. Dall'altro, il salvatore dell'umanità secondo il cristianesimo, Gesù di Nazaret, si tiene a distanza dai grandi centri urbani, percorre villaggi, frequenta i deserti, è giustiziato nella città santa, Gerusalemme, in seguito a una sentenza emessa da un prefetto mandato dalla città eterna, Roma." Dopo una prima fase, il cristianesimo comincia sempre più a trasformarsi in una religione urbana che si diffonde e sviluppa all'interno dei grandi centri dell'impero.

Il volume allora analizza, attraverso fonti dei primi tre secoli della letteratura cristiana: come il credo si sia trasformato da un fenomeno periferico ad una vera e propria religione urbana, in relazione allo spazio e al tipo di comunicazione che ne consegue ed alle forme di istituzionalizzazione che questo processo comporta.

Il volume, grazie al minuzioso studio dell'autore, scioglierà un dubbio che di sicuro un lettore che affronta pagine di questo tipo tenta di affrontare e che Mauro Pesce nella sua prefazione mette nero su bianco:"che cosa succede a una religione quando i suoi cultori instaurano una relazione profonda e vitale con lo spazio e lo stile di vita urbano?"

Non resta che leggerlo per trovare risposta alla domanda.

Dario Palmesano