La storia della santità in Occidente in un libro di Giovanni Paolo Maggioni

22.07.2023

Il libro di Giovanni Paolo Maggioni, "La santità in Occidente – Introduzione all'agiografia medievale" (Carocci, 334 pagine, 31 euro), ripercorre le tappe fondamentali del fenomeno fin dalla tarda antichità. Il lavoro di ricerca è articolato su due linee distinte: da una parte lo studio della nascita del culto dei santi e dall'altra la composizione e la diffusione delle leggende agiografiche. Giovanni Paolo Maggioni descrive il parallelo sviluppo della venerazione, dai martiri delle origini alle esperienze mistiche del tardo Medioevo; le modalità di canonizzazione, dalla devozione spontanea alla normativa contemporanea; i testi che parlano di santi, dai primi calendari e martirologi alle grandi raccolte del Duecento, fino alla poderosa opera dei Bollandisti. Tali prospettive vengono presentate attraverso dodici casi esemplari che, iniziando dalle persecuzioni imperiali e arrivando a Francesco d'Assisi, mostrano la complessa evoluzione del culto, della letteratura agiografica e del rapporto con la storia.

Il volume – nel focalizzare l'attenzione sulla figura del santo nella sua concezione tardo antica e medievale – indica il Concilio di Trento come termine cronologico dell'indagine, fase in cui si aprirono contraddizioni insanabili nell'ambito del cristianesimo: al rifiuto da parte protestante del culto dei santi corrispose una reazione speculare in campo cattolico. Prendendo le mosse dalla distinzione fondamentale tra culto e leggenda, il saggio di Maggioni è diviso in tre parti. Nella prima parte ("Il Santo", p. 21) vengono indagate le radici del culto cristiano a cominciare da quelli che possono esserne considerati gli antecedenti classici ed ebraici. Per la chiesa cattolica il santo è colui che, in seguito alla morte terrena (il dies natalis), compartecipa alla gloria di Dio. Il termine "santo" indica quindi una figura onorata dalla Chiesa attraverso un culto pubblico e canonizzata che può intercedere presso il Creatore in favore degli esseri umani.

La seconda parte ("Le fonti agiografiche", p. 75) è interamente dedicata ai documenti più o meno affidabili, vicini ai luoghi e ai testimoni della vita e delle opere. Si tratta, nel complesso, di modelli testuali a volte molto diversi tra di loro, appartenenti a diverse tipologie e canoni letterari variegati.

La terza parte ("Casi esemplari", p. 155) affronta e studia vicende concrete di santità ritenute a vario titolo esemplari al fine di comprendere la complessità del rapporto tra storia, culto e tradizione agiografica. Indagine sviluppata attraverso schede monografiche relative ad autori (quali Ambrogio di Milano e Iacopo da Varazze) e a questioni (come i Dodici, gli apostoli, le fonti francescane) di cruciale importanza per gli studi agiografici. Si segnala, oltre alla bibliografia e all'indice delle fonti primarie, anche un utile "Indice agiografico" (p. 321).

Massimiliano Palmesano