La guerra dell’oppio e la nascita della Cina moderna nel libro di Julia Lovell

20.05.2022

Con l'espressione "guerra dell'oppio" si indicano due distinti conflitti scoppiati nel corso del XIX secolo tra l'impero cinese, all'epoca sotto la guida della dinastia Qing, e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda: è più corretto quindi riferirsi alla prima (1839-1842) e alla seconda (1856-1860) guerra dell'oppio. Conflitti che si originarono come conseguenza di dispute di carattere commerciale: il Regno Unito aveva immesso nel mercato cinese ingenti quantità di oppio proveniente dall'India britannica, cosa che indusse la Cina a varare divieti sulla circolazione della droga; eventi che portarono infine alla guerra. L'impero cinese venne sconfitto in entrambe le guerre e fu costretto a tollerare il commercio dell'oppio in seguito alla firma dei trattati di Nanchino e Tientsin che prevedevano, tra l'altro, la cessione dell'isola di Hong Kong al Regno Unito.

La prima guerra dell'oppio è di centrale importanza per la storia della Cina contemporanea, essendo la radice di pulsioni e convinzioni culturali che hanno inciso in modo determinante sugli assetti del gigante asiatico. La portata di tale conflitto è spiegata in modo approfondito nel libro di Julia Lovell, "La guerra dell'oppio e la nascita della Cina moderna" (Einaudi, 519 pagine, 34 Euro), che ripercorre sia la dimensione prettamente storiografica sia quella più generale relativa alla storia della cultura, o meglio dello scontro e delle differenze tra cultura occidentale e cultura orientale.

La prima guerra dell'oppio scoppiò nell'ottobre 1839 E, nonostante la brutalità che ogni scontro militare incarna, il conflitto - secondo la prospettiva tracciata da Julia Lovell - fu per molti aspetti tragicomico: tra ipocrisia vittoriana, tentennamenti burocratici, passi falsi militari, opportunismo politico e cooperazione. Una storia costellata di incomprensioni, incompetenze e compromessi che negli ultimi 180 anni è diventata l'episodio fondante del moderno nazionalismo cinese: la prima guerra dell'oppio è considerata l'inizio dell'eroica resistenza della Cina e del popolo cinese contro una cospirazione dell'Occidente tesa a distruggere il paese asiatico attraverso la diffusione dell'oppio e gli scontri militari. A partire da questo primo conflitto dalle forti connotazioni mitopoietiche, il libro di Julia Lovell svela come i miti nazionali della Cina moderna sostanzino ancora oggi le sue interazioni con il mondo esterno, come il passato sia diventato strumento di propaganda al servizio del presente, e come l'illusione e il pregiudizio abbiano spesso compromesso il rapporto dei cinesi con l'Occidente e viceversa.

Massimiliano Palmesano