L’espandersi del cristianesimo nei primi tre secoli in un libro di Angelo Di Berardino

29.09.2025

Il libro di Angelo Di Berardino, "Dalla terra d'Israele alle genti" (Il Pozzo di Giacobbe, 400 pagine, 38 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – "L'espandersi del cristianesimo nei primi tre secoli". Il primo vangelo, quello di Marco, termina con queste parole: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,15-16). Lo stesso comando è ripetuto da Matteo (Mt 28,19) e in modo diverso da Luca (Lc 24,47). Questo ambizioso programma andava incontro a numerose difficoltà. Anzitutto pochi ebrei accettavano l'idea che Gesù fosse il Messia aspettato e desiderato. Per molti di essi, divenuti seguaci di Gesù, l'apertura al mondo politeista (gentile) creava molte difficoltà, specialmente l'abolizione dell'osservanza della Legge mosaica. Per i pagani la fede in Cristo, Figlio di Dio, morto crocifisso come un criminale, era ancora più assurda. Paolo coglie in modo radicale la sua predicazione: «noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani». Questa nuova religione che è stata contrastata in tanti modi, anche con la persecuzione cruenta, lentamente è diventata quella degli imperatori e della quasi totalità degli abitanti dell'impero romano. Come è stato possibile questo fenomeno? Queste pagine cercano di rispondere a questa domanda.

Il libro è pubblicato nella collana "Oi christianoi", diretta da Sergio Tanzarella, professore ordinario di Storia della Chiesa alla pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli, Sezione San Luigi.

M. P.