In un libro di Gwenn Rigal l’arte sacra delle caverne del Paleolitico

08.06.2022

Troppo spesso la lunghissima fase della storia dell'umanità - che è conosciuta con il termine generico di preistoria - resta sconosciuta; o è descritta utilizzando luoghi comuni errati. I nostri antenati, infatti, non vivevano nel fondo delle caverne, non erano particolarmente bassi, i loro lineamenti non apparivano più scimmieschi dei nostri.

Gwenn Rigal, che per anni è stato guida-interprete nella celebre grotta di Lascaux (Francia), nel suo libro "L'arte sacra delle caverne" (Adelphi, 300 pagine, 32 Euro), decostruisce tali luoghi comuni e delinea con grande efficacia il panorama del Paleolitico superiore europeo attraverso l'analisi dell'arte parietale, una caratteristica espressione della cultura dei nostri progenitori il cui fascino lascia ancor oggi stupefatti. Si tratta di rappresentazioni prodotte tra i 40.000 e i 12.000 anni fa, omogeneamente diffuse su un territorio immenso: dall'Atlantico agli Urali. L'arte parietale paleolitica è il frutto e la testimonianza di quella che può essere considerata la prima civiltà europea. Nel corso dell'ultimo secolo, gli studiosi hanno esposto diverse teorie sull'esigenza che spingeva l'uomo di Cro-Magnon (antica forma di Homo Sapiens) ad avventurarsi nel fondo delle grotte per dipingere, incidere, scolpire i loro capolavori. Gwenn Rigal prova a spiegare questo mistero legato alle origini delle civiltà umane attraverso una rassegna critica dell'intera costellazione di teorie fin qui formulate. Da questo libro emerge un quadro complesso: ipotesi interpretative assai diverse tra loro - con riferimenti a pratiche magiche, cerimonie religiose, raffigurazioni mitiche, totemismo, animismo - appaiono ognuna di per sé convincente, seppure difficilmente conciliabile con le altre. In un orizzonte tanto insidioso da percorrere, l'esposizione e la costruzione di Gwenn Rigal sono tanto rigorose quanto accessibili a un pubblico non specializzato. Il saggio è di grande importanza perché dà conto anche delle più recenti scoperte e dei continui progressi scientifici: dai metodi di datazione alle procedure stratigrafiche e alle modellazioni tridimensionali.

Il volume mostra inoltre come tale civiltà europea delle origini abbia mosso i suoi passi in territorio italiano: Gwenn Rigal passa in rassegna pure l'arte parietale dell'Addaura, delle Grotte del Cavallo e del Caviglione, del Riparo del Romito e di un'altra decina di siti. Un'ottima occasione per scoprire tesori sconosciuti. Il bel saggio di Gwenn Rigal è un luminoso spiraglio sulla vita e sulla mente dei primi artisti europei, sul prezioso patrimonio che riemerge da un passato antichissimo.

Massimiliano Palmesano