“Il tesoro degli ebrei”: il Tempio di Gerusalemme protagonista del libro di Luciano Canfora

30.04.2025

Il libro di Luciano Canfora, "Il tesoro degli Ebrei" (Editori Laterza, 304 pagine, 13 Euro), punta il riflettore – come recita il sottotitolo – su "Roma e Gerusalemme". Nel 70 d.C. il Tempio di Gerusalemme cadeva sotto i colpi delle fameliche legioni romane al comando dell'imperatore Tito, "delizia del genere umano". Tre anni di guerra e di assedio che costarono oltre un milione di morti, la fine dei sogni d'indipendenza della Giudea e l'inizio della grande diaspora ebraica. Questo libro ne racconta la storia partendo da un secolo prima, il 63 a.C., quando le truppe di un altro generale "santissimo", Gneo Pompeo Magno, si accorsero che proprio nel Tempio era raccolto il tesoro dello Stato. «Finché sarà in piedi il Tempio, si ribelleranno»: è questa la profezia di un capo militare romano all'assedio di Gerusalemme nel 70 d.C.

Si legge tra l'altro nel libro: "Protagonista di questa storia è il Tempio di Gerusalemme, tanto il 'primo' (di Salomone) quanto il 'secondo' (dopo l'esilio): bersaglio politico, religioso, economico dei nemici degli Ebrei, nell'arco di un millennio. Della sua immutata struttura parlano vari luoghi dell'Antico Testamento (Esodo e libri storici soprattutto) nonché, molto più tardi e con minore competenza, alcune fonti cristiane. Nel susseguirsi di disastri, saccheggi, rinascite si profila una necessaria distinzione tra primo e secondo Tempio. Il più antico saccheggio viene attribuito al faraone Sesonchis poco dopo la morte di Salomone.

Già allora la rinascita, ad opera di Roboamo, è nel segno di una iniziale austerità rispetto alle immense ricchezze depredate dagli Egiziani: bronzo al posto dell'oro. Dopo il disastro dell'invasione, daccapo predatoria, assirobabilonese (587 a.C.) e la 'cattività' (586-538 a.C.) il ritorno vide una ricostruzione per gradi: prima solo l'altare dei sacrifici (Esdra,3, 1-3), poi, contro l'opposizione dei Samaritani e per l'esplicito appoggio di Dario I (520 a.C.), il Tempio risorse grazie al fortunato 'ritrovamento' di un decreto di Ciro che dettava anche le misure del nuovo Tempio (Esdra,5, 1-6; 12). E si avverava così la profezia ex eventu di Ezechiele, la cui 'visione' (Ezechiele, 40-44) descrive daccapo il Tempio secondo il remoto idealtipo. Col 515 ricominciava dunque una nuova storia: significativo fu il ripristino delle suppellettili, restituite, grazie a Ciro".

L'autore del libro, Luciano Canfora, è professore emerito dell'Università di Bari. Ha diretto i "Quaderni di storia" e collabora con il "Corriere della Sera". Tra le sue pubblicazioni per i nostri tipi, più volte ristampate e molte delle quali tradotte nelle principali lingue: Storia della letteratura greca; Libro e libertà; Giulio Cesare. Il dittatore democratico; Prima lezione di storia greca; La democrazia. Storia di un'ideologia;L'occhio di Zeus;La prima marcia su Roma;Il papiro di Artemidoro; Il mondo di Atene; Intervista sul potere (a cura di A. Carioti); La crisi dell'utopia. Aristofane contro Platone; Augusto figlio di Dio; Tucidide. La menzogna, la colpa, l'esilio; Cleofonte deve morire;La scopa di don Abbondio. Il moto violento della storia; Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano; La metamorfosi; La democrazia dei signori; Catilina. Una rivoluzione mancata; Sovranità limitata; La grande guerra del Peloponneso. 447-394 a.C.

A. P.