“Il demone dei refusi”: la fenomenologia dell’errore di stampa secondo Karl Kraus

Il libro di Karl Kraus, "Il demone dei refusi" (Nino Aragno Editore, 92 pagine, 13 Euro, introduzione, traduzione e note di Lucio Coco), raccoglie in prima traduzione dal tedesco testi il cui tema unificante è quello dell'errore di stampa, il Druckfehler, che è anche l'oggetto di uno degli scritti raccolti, alla cui intestazione si è anche fatto ricorso per dare il titolo a questo libro. Nel discorso krausiano il refuso prende varie e differenti forme, insinuandosi, per esempio, nell'uso improprio o inopportuno della virgola, è il tema di Das Komma [La virgola], oppure delle virgolette, come è mostrato in Vom Plagiat [Del plagio], dove il corrosivo scrittore austriaco riflette sulla presenza oppure sull'assenza di questi segni d'interpunzione e sulle conseguenze (non solo di attribuzione e di proprietà intellettuale) che implica un tale volontario o involontario "oblio". Accanto a questi testi più lunghi si sono inseriti anche dei materiali più brevi di natura essenzialmente aforistica, anch'essi inediti in lingua italiana, che tornano sempre sul tema dell'errore tipografico, del refuso, delineando così una gustosa fenomenologia della "svista" ricca di rimandi e allusioni alle strutture più profonde della lingua.
L'autore del libro, Karl Kraus, nato a Jičín, in Boemia, il 28 aprile del 1874 in un'agiata famiglia ebraica di lingua tedesca, da Jacob Kraus, proprietario di una fabbrica di carta, e da Ernestine Kantor, all'età di tre anni (1877) si trasferì con la famiglia a Vienna. Nel 1884 entrò al Franz Josef Gymnasium e successivamente, nel 1892, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Vienna, dando contemporaneamente inizio alla sua attività di collaborazione giornalistica. Nel 1899 diede il via alla rivista «Die Fackel [La fiaccola]», che accompagnerà tutta la vita dello scrittore fino alla morte (1936). Contemporaneamente Kraus sviluppò la sua attività di scrittore: al 1908 risale l'uscita della raccolta di saggi Sittlichkeit und Kriminalität [Morale e criminalità], del primo libro di aforismi Sprüche und Widersprüche [Detti e contraddetti] (1909), a cui sarebbero seguiti il volume Pro domo et mundo (1912) e Nachts [Di notte] (1919). Al 1914 risale il testo contro la guerra In dieser grossen Zeit [In questa grande epoca] e al 1915 l'inizio della stesura del dramma Die letzten Tage der Menschheit [Gli ultimi giorni dell'umanità], che sarebbe stato pubblicato nella sua forma definitiva nel 1922. Successivamente, tra il maggio e il settembre del 1933, scrisse Die dritte Walpurgisnacht [La terza notte di Valpurga], un saggio contro l'ascesa al potere di Hitler, rimasto inedito fino al 1953. Sempre nel 1933 gli venne diagnostica una insufficienza cardiaca il cui aggravamento lo avrebbe portato alla morte il 12 giugno 1936.
Lucio Coco è curatore di importanti edizioni di testi dei Padri della Chiesa quali Giovanni Crisostomo, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. Si è inoltre interessato alla storia della spiritualità cristiana, approfondendo quella russa, nel cui ambito ha curato la prima edizione del Meterikon nella versio russica di Feofan Zatvornik (Mondadori) e dedicando particolare attenzione al fenomeno dello jurodstvo nella sua declinazione femminile con l'edizione delle Sante stolte della Chiesa russa (Città Nuova). Particolare attenzione ha dedicato allo studio della tradizione gnomologica cristiana greca approntando l'edizione delle Sentenze di Evagrio Pontico, delle Sentenze spirituali di Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita e delle Sentenze morali di Fozio (Olschki).
A. P.