“Il caso Karmàl”: un “giallo” in Afghanistan raccontato da Maurizio Maggi

22.07.2023

Il romanzo di Maurizio Maggi, "Il caso Karmàl" (Bollati Boringhieri, 272 pagine, 17 Euro), parte dallo scenario di Base Snow, Afghanistan. Nel più isolato e vulnerabile degli avamposti italiani in Afghanistan viene ritrovato il corpo di Nadia Karmàl, giovane addetta al lavoro nelle cucine. Incaricato dell'indagine è Alì Zayd, poliziotto e mediocre portaborse di un politico locale. Coinvolto in una rete di piccola corruzione e costretto a ubbidire a superiori ai quali non interessa trovare l'assassino della donna, ma sfruttare l'occasione per costruire una spregiudicata operazione politica, Alì segue i pochi indizi di cui dispone, nella Kabul dei quartieri degradati e dei locali alla moda della nuova borghesia, nei bar eleganti di Herat e nelle tante basi della Coalizione, nei villaggi desertici del Sud o fra le montagne del Wakhan. Dapprima procede controvoglia, poi con curiosità, infine con passione, perché scopre che Nadia era una donna piena di risorse e perché l'inchiesta porta alla luce un Afghanistan democratico che la sua generazione ha rimosso ma non rinnegato. A un passo dalla verità, dovrà fare una scelta: certe indagini non finiscono se non hai capito chi era la vittima.

Costruito attorno a due protagonisti – un uomo ferito, costretto a confrontarsi con la vergogna crescente di un'esistenza opaca vissuta nell'ombra, e una ragazza che brilla anche da morta, crescendo pagina dopo pagina e illuminando i tasselli dell'indagine – Il caso Karmàl ci parla con forza della corruzione politica e della condizione femminile di un paese in cui migliaia di uomini combattono per tener fede alla retorica nazionalistica dell'Afghanistan «tomba degli imperi», e migliaia di donne resistono in silenzio, sognando un paese che a tutto assomigli, meno che a una tomba. Il caso Karmàl non è solo un «giallo». Ci racconta sì di una ragazza uccisa e del poliziotto che ne cerca l'assassino – ricostruendo moventi e dinamiche criminali in un Afghanistan con le truppe straniere in partenza e i nuovi padroni Talebani già sull'uscio – ma ci parla soprattutto di una vittima più silenziosa e universale: un paese e un popolo sconvolti da una guerra infinita, fatta di bombe e sopraffazioni, di povertà e di droga, di crimini i cui moventi non sono chiari e per cui nessuno cercherà i colpevoli.

Per la giuria del Premio Calvino, "la vittima, Nadia Karmàl, da sagoma disegnata sul pavimento, diventa un potenziale pretesto per speculazioni politiche, ma poi comincia ad acquisire un volto e una vita vera. Una vita lucida, e coraggiosa, di militante democratica, appassionata di poesia, paladina dei diritti delle donne". Per la giuria del Premio MystFest è "una solida storia di azione e di integrazione all'interno di un contesto e di un'ambientazione ben riusciti, con personaggi credibili ed efficaci capaci di coinvolgere il lettore".

Maurizio Maggi è nato a Torino nel 1956. Ricercatore in un istituto di studi socioeconomici, si è occupato a lungo di musei, lavorando – in Italia, ma anche in Australia, Brasile, Cina – con comunità impegnate a raccontare la propria storia dal punto di vista locale: il terreno nel quale è maturato l'interesse per la scrittura in ambito narrativo. È stato finalista al Premio Italo Calvino 2014. Con Longanesi ha pubblicato L'enigma dei ghiacci nel 2016.

C. S.