“I Nomi e le Voci” di Roberto Mussapi al Teatro Erba di Torino, regia di Girolamo Angione

09.10.2025

In prima nazionale e alla presenza dell'autore, martedì 14 ottobre 2025 ore 21 (con replica mercoledì 15 ottobre ore 10) – riferisce un comunicato stampa - debutta al Teatro Erba di Torino "I NOMI E LE VOCI", monologhi in versi di Roberto Mussapi, con Miriam Mesturino, Matteo Anselmi e Roberta Belforte; al pianoforte Andrea Bevilacqua; soprano Danae Rikos. Con la partecipazione dei G.E.T. Germana Erba's Talents: Matilde Dalla Verde, Gaia Del Papa, Elisa Frangelli, Miriam Iezzi Mammarella, Fiamma Laiolo, Angelo Marchianó, Simone Marietta e Matilde Tacconi. Le coreografie sono curate da Laura Fonte; le musiche sono di Maurice Ravel; aiuto regia Laura Notaro. La regia è di Girolamo Angione. Produzione Torino Spettacoli. Il salotto della prosa e delle arti integrate a due passi dal Po ha ospitato l'allestimento dello spettacolo e ne vede appunto il debutto nell'ambito del 27° Festival di cultura classica, ideato e promosso da Torino Spettacoli. Martedì 14 ottobre sarà presente in sala l'autore e sarà quindi anche possibile condividere un pensiero con lui, con il cast e con i curatori, al termine della rappresentazione. Eco, Enea, Didone, il tuffatore di Paestum… e di nuovo affascinanti personaggi femminili. Roberto Mussapi, considerato uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, da più di trent'anni è anche autore di teatro, e spesso le due realtà, poesia e drammaturgia, si fondono: teatro in versi. Il mito in Mussapi non è mai archeologia, ma diviene sempre una storia presente.

Dalle note di regia di Girolamo Angione: "Teatro in versi: diciamolo, quasi un lusso di questi tempi in cui è sempre più raro trovare drammaturghi che siano poeti. Roberto Mussapi lo è certamente, per lunga e comprovata esperienza e riconosciuto successo. Basti ricordare quell'affascinante monologo che è La Grotta azzurra che ebbi la fortuna di vedere anni fa al Festival di Borgio Verezzi, nella vibrante interpretazione di Miriam Mesturino, magicamente ambientato nelle suggestive grotte del borgo ligure. Grande teatro contemporaneo, grande teatro in versi. Oggi, Miriam Mesturino ha voluto tornare al teatro di Mussapi, partendo da un personaggio, Didone, che ha sempre amato e interpretato in più forme e a più riprese: era tempo di metterlo in scena. Così, attingendo dalla silloge I nomi e le voci, si sono scelti alcuni altri monologhi in versi, prediligendo quelli ispirati a personaggi del mito o del mondo antico: accanto a Didone ed Enea, Arianna, Cassandra, La Ninfa Eco e il Tuffatore di Paestum. Ciascuno di loro, confinato come un'ombra nel regno dei morti evoca con toni a tratti dolenti e malinconici ma sempre profondamente umani, la propria esperienza terrena illuminata dalla forza vitale dell'amore. E di ciascun personaggio, ogni monologo esprime una profondità del sentire e una verità esistenziale che sorprende e avvince. Il verso a teatro è un lusso: per l'attore anzitutto che nel verso si astrae dal linguaggio prosastico e nella parola poetica trova la voce con cui dirla, l'emozione della musicalità, la misura del gesto, la vibrazione del corpo; e il disegno del personaggio, nel riverbero della poesia, s'arricchisce di nuove sfumature e rivela profondità insospettate e un respiro che dà nuova vita al suo nome stesso. Parola/Voce, Musica, Gesto: questi gli elementi di una messa in scena che si è voluta essenziale e figurata ad un tempo e in cui ciascuna componente mantiene e accresce, nella necessaria autonomia, il proprio valore assoluto; configurando però nel quadro composito d'insieme, un esito che ci proponiamo equilibrato ed armonico. La musica – Ravel l'autore prescelto per il perfetto equilibrio formale tra emozione e intelletto – non prevarica mai la parola ma ne amplifica se mai il senso più intimo, il portato affettivo e dei sentimenti. E la melodia fluida e incantatoria offre il suo fascino ipnotico al gesto di otto danzatori ininterrottamente presenti sulla scena, ora come semplici ma imprescindibili ascoltatori della parola poetica, ora come dinamici interpreti in veri e propri quadri coreografici del complesso itinerario emotivo evocato dal magma profondo di ciascun personaggio. A tradurre tutto questo sulla scena, accanto a Miriam Mesturino troviamo Roberta Belforte e Matteo Anselmi che, per affinità del sentire sono, più che colleghi attori, amici e sodali; e il pianista Andrea Bevilacqua e il soprano Danae Rikos che con i G.E.T. Germana Erba's Talents guidati dalla coreografa Laura Fonte, completano il cast di questa proposta scenica. All'apparenza, almeno. Perché protagonista assoluto, personaggio invisibile, ombra tra le ombre nel suo viaggio di ricerca ed esplorazione, a più riprese invocato dalle ombre che anelano a lui, è il poeta; autentico demiurgo, con l'atto creativo della sua parola, il poeta riporta quelle ombre alla luce della memoria e, per tutti noi, ridà loro la vita e la voce sulla scena del teatro e della poesia. Per questo, per la straordinaria occasione che ci offre, a Roberto Mussapi tutta la nostra riconoscenza e gratitudine".

A. P.