“I folli di Dio”: La Pira, don Milani e padre Balducci in un libro di Mario Lancisi

16.01.2023

Il libro di Mario Lancisi, "I folli di Dio - La Pira, Milani, Balducci e gli anni dell'Isolotto" (Edizioni San Paolo, 223 pagine, 18 Euro), ricostruisce "sul filo della testimonianza personale, [...] anche se frammentaria e parziale" (p. 16), la stagione del cattolicesimo fiorentino degli anni '50 e '60 del Novecento. Si tratta di anni in cui la città fu attraversata da un singolare fermento religioso e sociale, incarnato da figure la cui parabola ancora oggi merita studio e attenzione: il cardinale Elia Dalla Costa, don Milani, il sindaco Giorgio La Pira, padre Ernesto Balducci, padre Turoldo, don Giulio Facibeni. Nomi che - in modi e con ruoli diversi - hanno tradotto le pulsioni di critica politica, civile, religiosa ed economica (disoccupazione, lavoro, problema della casa, ruolo delle donne, solo per citare alcuni temi) provenienti da settori del mondo cattolico.

Sono questi i "Folli di Dio" della Firenze del secondo dopoguerra, un universo di storie ed esperienze che La Pira definiva la "germinazione fiorentina". Il riferimento alla follia è tratto dalla spiritualità russa e indica i portatori di una sapienza che vive nella stoltezza. Il libro di Mario Lancisi restituisce frammenti e memorie di una stagione - per Firenze come per tutta l'Italia - di profonde trasformazioni sociali ed economiche, dalla ricostruzione postbellica al boom degli anni Sessanta; politiche con le complesse e determinanti vicende del cosiddetto "centrosinistra"; e religiose con il Concilio Vaticano II e la sua ricezione. Ciascuno dei protagonisti delle storie che compongo il libro ha un proprio percorso specifico, origini e destini diversi, ma tutti sono accomunati da quello che è possibile definire uno spirito "folle": un'attitudine che arde nel nome della giustizia, in terra come in cielo.

Lancisi racconta - spesso sulla scorta della memoria personale - la stagione di Dalla Costa (Parte II-1, "Croci"), l'altra faccia della ricostruzione economica del secondo dopoguerra (Parte II-3, "Povera gente"), l'esperienza di La Pira tra i poveri, gli operai licenziati e le case sfitte che a volte andava ad aprire con l'ausilio dei vigili urbani per permettere ai senzatetto di abitarle (Parte III-1, "Le tasche del sindaco"). Un mondo impegnato in prima linea rispetto ai temi dell'obiezione di coscienza e della pace in Vietnam (Parte III-2, "Non uccidere"), come anche nel dibattito politico che attraverserà la nascita e l'intera parabola del centrosinistra italiano (Parte III-3, "A sinistra").

Nel campo di tensione innescato dalla "germinazione fiorentina", che Lancisi presenta come una concreta rivoluzione cristiana (Parte IV-1, "Confusione"), videro la luce alcuni temi che in un certo senso anticiparono il Vaticano II: a tale proposito emblematica è la vicenda di don Milani (Parte IV-3, "Esperienze pastorali"). E si sviluppò intorno alla comunità dell'Isolotto di don Enzo Mazzi uno dei più importanti movimenti della contestazione cattolica (Parte V-4, "Le due chiese"). "I folli di Dio" è allo stesso tempo testimonianza e racconto di una stagione importante della storia religiosa, sociale e politica del Novecento italiano.

Massimiliano Palmesano