“Horcynus Orca” cinquant’anni dopo: torna il grande romanzo di Stefano D’Arrigo

04.04.2025

Un grande ritorno: lo straordinario romanzo di Stefano D'Arrigo "Horcynus Orca" (BUR Rizzoli, 1224 pagine, 18 Euro). In occasione dei cinquant'anni dalla pubblicazione viene presentata questa nuova edizione arricchita da fotografie e documenti inediti, uno scritto di Giorgio Vasta, la storica introduzione di Walter Pedullà e la postfazione di Siriana Sgavicchia.

È l'autunno del 1943. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, 'Ndrja Cambrìa, marinaio della fu Regia Marina, torna a Cariddi, il suo villaggio natale sulla sponda siciliana dello Stretto di Messina. Ma come per Ulisse, che proprio qui sentì il canto delle sirene, anche per lui il ritorno non può essere un semplice ritrovarsi perché ogni passo lo porta in un mondo che sembra sgretolarsi sotto il peso della guerra e della perdita. Sulla terra i pescatori, privati del loro mestiere, sono diventati spiaggiatori ai margini di una esistenza svuotata di senso, mentre il mare, vero teatro della narrazione, è infestato dalle fere, delfini che devastano le reti, e dominato dall'Orcaferone, creatura che incarna la morte come presenza oscura e viva. D'Arrigo costruisce un racconto che procede per cerchi concentrici e in cui ogni onda, ogni eco di voce restituisce la tensione tra vita e distruzione; la lingua stessa, con il respiro del mare, si gonfia e si ritrae in un inebriante flusso verbale e figurativo che intreccia mito e Storia, dialetto e poesia. Frutto di più di vent'anni di scrittura e riscrittura, "Horcynus Orca" è un viaggio senza fine che riflette il rapporto insondabile dell'uomo con il tempo, il linguaggio e la conoscenza. Un vero poema moderno. Uno fra i massimi capolavori della letteratura del Novecento.
Stefano D'Arrigo (Alì, Messina 1919 - Roma 1992) ha esordito con il volume di poesie Codice siciliano. Nel 1975 pubblica Horcynus Orca, considerata una delle opere più importanti della letteratura europea del Novecento e il capolavoro del postmoderno italiano. Nel 1986, Cima delle nobildonne ha vinto il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante e il Premio Brancati.

A. P.