Giovani idee e la felicità di pensare in una raccolta di saggi di G. K. Chesterton

28.06.2023

Il libro di G. K. Chesterton, "Giovani idee" (Edizioni Ares, 182 pagine, 16 Euro), è – come recita il sottotitolo – un inno alla "Felicità di pensare"; a cura di Giovanni Molfetta, che firma anche la traduzione. Si tratta di un'appassionante miscellanea di saggi: gli articoli vennero pubblicati su The Illustrated London News tra il 1922 e il 1928. Ogni scritto coglie aspetti originali del pensiero che interroga l'uomo di ogni epoca. «In questi articoli troverete tutto e insieme la gioia della scoperta di questo "tutto"», sottolinea Andrea Monda nel suo "Invito alla lettura". G. K. Chesterton (1874-1936) è considerato il più brillante giornalista dell'Inghilterra del XX secolo. Scrittore poliedrico, seppe spaziare dai gialli ai saggi storici, dalla politica alla filosofia, con l'uso magistrale del paradosso. Lucido e profetico interprete della modernità, autore di saggi letterari (come quelli su Dickens, Wilde, Shaw) e polemici (tra tutti Ortodossia, 1908), la sua fama è legata ai romanzi polizieschi. Tra i più noti, L'uomo che fu Giovedì (1908) e la fortunata serie di avventure di padre Brown. Giovanni Maria Molfetta, laureato in Filologia moderna all'Università Cattolica di Milano, è dottorando di ricerca all'Università del Molise. È stato Visiting Scholar presso la Columbia University di New York; ha insegnato italiano e latino nei licei e collabora a progetti teatrali.

Ecco un assaggio del libro, dove G. K. Chesterton prende spunto dalla "influenza egiziana" per una mirabile divagazione: "Forse potrei giustificare la noia se solo la noia potesse mai essere giustificata. Insomma, ciò che penso è che la mia vita mortale su questo pianeta, migliaia di anni fa, sarebbe stata semplicemente tanto mistica quanto è mistica oggi la mia vita ordinaria, e cioè abbastanza mistica per me". Scrive tra l'altro Andrea Monda: "Chesterton è un artista e, come capita con questi strambi personaggi, quando prelevi un campione, anche minimo, del suo 'tessuto', ci trovi dentro tutto il suo Dna (…). La noia e lo stupore, che nasce dalla scoperta che la vita è in realtà una grande avventura, scoperta che può fare solo un avventuriero".

C. S.