Geopolitica del caos: il “disordine mondiale” in un libro di Manlio Graziano
La relativa stabilità bipolare che ha attraversato quasi tutto il Novecento a partire dal secondo dopoguerra e la successiva fase unipolare a trazione statunitense sono ormai un ricordo del passato: ora il mondo sta attraversando un periodo di disordine e tensioni che stanno sfociando sempre più sovente in confronti armati. "Ma non è colpa mia!", scherza Manlio Graziano durante la presentazione del suo libro, "Disordine mondiale – Perché viviamo in un'epoca di crescente caos" (Mondadori, 228 pagine, 18,50 Euro), nella cittadella universitaria di Parigi lo scorso 7 febbraio. Una serata organizzata dalla Maison de l'Italie con l'introduzione e i saluti della direttrice Maria Chiara Prodi, la presenza della Console Generale d'Italia a Parigi, la dottoressa Irene Castagnoli, e con la partecipazione della professoressa Renata Gravina dell'Université Catholique Ouest Nantes che ha dialogato con l'autore.
"Disordine mondiale" non è un libro adatto solo per gli addetti ai lavori – politici, diplomatici, studiosi, giornalisti – ma, alla luce degli eventi degli ultimi mesi, risulta una lettura utile per tutti: appare, infatti, quanto mai necessaria l'esigenza di capire, nonostante la confusione e il disordine. E l'autore – esperto di geopolitica e professore a SciencesPo e alla Sorbonne –, attraversando alcuni temi portanti del volume, ha presentato un quadro complesso e multiforme in cui non di rado è necessario grattare la crosta superficiale delle apparenze per comprendere che cosa si muove al di sotto e come tutto ciò influisce nel concreto del quotidiano.
Chiaramente, tanto nel libro quanto nel corso della presentazione, è stato dedicato ampio spazio alla guerra divampata nel cuore dell'Europa tra Russia e Ucraina e al drammatico riacutizzarsi della crisi in Medio Oriente tra Israele e Palestina. Eventi che hanno contribuito in modo preponderante nello sviluppare una percezione collettiva di una realtà sempre più caotica e incontrollabile. Ma il libro di Manlio Graziano stimola a interrogarsi se sia mai esistito nella storia un momento di vera pace e di totale assenza di conflitti. E se sia davvero possibile costruire un «nuovo ordine mondiale» che porti migliori condizioni e stabilità o resti solo un'evocazione con cui placare le ansie e le paure provocate dal pericolo di una terza guerra mondiale. Interrogativi che il libro esplora mettendo in relazione e a confronto eventi attuali e momenti chiave della storia moderna. Se, infatti, ci si volge a guardare al passato, dalla Guerra dei trent'anni conclusa con la pace di Westfalia alle guerre napoleoniche e al Congresso di Vienna, fino alla Seconda guerra mondiale e al successivo ordine garantito dall'equilibrio bipolare "atomico" tra Stati Uniti e Unione Sovietica, la «pace» non è stata altro che l'ordine imposto dalle potenze vincitrici agli sconfitti. La transizione tra i due secoli - con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e l'ascesa della Cina ad attore globale - ha dato vita a una configurazione multipolare: un sistema – come spiega Manlio Graziano - per sua natura instabile, soprattutto a causa del costante slittamento dei rapporti di forza tra i vari attori internazionali. In tale quadro geopolitico gli Stati Uniti stanno perdendo quel che resta della loro egemonia e nessuno può ipotizzare di prenderne il posto senza alimentare, estendere e approfondire il disordine che ormai sembra dilagare.
Il volume stimola la riflessione attraverso quattro capitoli che sono concepiti come un "dizionario tematico" del disordine mondiale. Nel primo capitolo, "Ordine, disordine e guerra", vengono introdotti e analizzati temi quali "Guerra e pace", "Interessi e potere" e "La pace perpetua". Sezione che si chiude con "La trappola di Tucidide", riferimento al celebre discorso di Xi Jinping del settembre 2015 in cui il leader cinese, utilizzando un passaggio dello storico ateniese, metteva in guardia la sua nazione e gli Stati Uniti dal rischio di potere scivolare in un conflitto. Il secondo capitolo, "L''ordine mondiale': storia di un'illusione", attraverso una serie di riferimenti storici apre la riflessione su quello che l'autore chiama "Il grande cimitero del genere umano" e sulla nazione quale fattore di squilibrio. Nel terzo capitolo, "L''ordine di Yalta'", il punto di osservazione si sposta nel secondo dopoguerra con "La soverchiante superiorità americana" e "La Russia nell'ordine del dopoguerra", fino al disordine asiatico e al multilateralismo. L'ultimo capitolo, "Il grande disordine mondiale", riannoda i fili dalla fine del XX secolo fino ai temi di attualità che disegnano un mondo "Out of control".
"Nessun tavolo di grandi negoziati in vista - conclude Graziano -, dunque. Ma nell'attesa dell'avvento di 'leader forti e saggi' tanto epifanici quanto improbabili, e nella speranza di una 'grande tregua', il grande disordine mondiale è destinato a proseguire nei prossimi anni la sua entropica espansione" (p. 196). Il magma caotico e conflittuale della politica mondiale è destinato a durare ancora: solo attraverso una salda consapevolezza è possibile affrontare le sfide degli anni a venire.
Massimiliano Palmesano