Galleria di ritratti, volti, storie e ricordi in un libro di Andrea Di Consoli

«Verrà l'ultimo amore e forse mi perdonerò di essermene andato. Mi vedo all'alba con una sigaretta sulle labbra, taciturno come Vincenzo, pieno di ricordi che mi saltano sulla faccia come le mosche quando arriva l'estate». Una galleria di ritratti, di volti, di storie, di ricordi: il libro di Andrea Di Consoli, "Il canto silenzioso degli amici" (Editore Rubbettino, 216 pagine, 18 Euro, con una nota introduttiva di Franco Arminio), è un luogo poetico affollato, dove l'io narrante è continuamente mosso e agito dagli altri, mescolato alle loro vicende, sollecitato a capire la propria vita attraverso quella degli altri. In bilico tra prosa e poesia, questo libro conferma una voce narrativa nuova, che utilizza della poesia lo slancio lirico e, della narrativa, la vocazione a raccontare storie. Sempre con un linguaggio diretto, franco, esatto nella sua ansia di dire, di definire, di acciuffare brandelli di verità, di durata, di senso. Con realismo confessionale Di Consoli fa continui corpo a corpo con le persone incontrate nell'arco di una vita e con le esperienze concrete della propria vicenda personale, con le cose perdute, con gli affetti, con gli amori, e prova a dare unità e senso a un'esistenza intensa che continuamente si smarrisce e si ritrova. Senza fare sconti ai lati più atroci e disperati della vita, Il canto silenzioso degli amici è anche un inno alla funzione salvifica dei legami, degli altri, dell'amicizia, tanto da configurarsi nel suo insieme come un inno alla speranza: a una speranza "realistica", concreta, senza illusioni. Un libro emozionante, fraterno, scritto con la stessa urgenza dei libri di una vita. Sembra l'autoritratto di uno scrittore giunto al culmine del suo sentire maturo, e invece è un libro in cui tutti possono trovare spazio, perché l'"io" di questo libro si compie sempre e solo nel "tu". Scrive Franco Arminio: «Siamo in una strada che con naturalezza fa saltare la distinzione tra poesia e prosa e porta direttamente la scrittura dentro la vita e la vita dentro la scrittura».
L'autore del libro, Andrea Di Consoli, è nato nel 1976 a Uster, in Svizzera, da genitori lucani. Dal 1987 al 1996 ha vissuto in Lucania. Dal 1996 vive a Roma. Tra i suoi libri: Discoteca (2003), Lago negro (2005), Il padre degli animali (2007), La navigazione del Po (2007), La curva della notte (2008), Quaderno di legno (2009), La commorienza. La misteriosa morte dei fidanzatini di Policoro (2010), La collera (2012), Il miracolo mancato (2016), Diario dello smarrimento (2019) e Tutte queste voci che mi premono dentro (2021). È autore di alcuni documentari, tra cui Mater Matera (2015), e ha scritto il soggetto e la sceneggiatura del film La notte più lunga dell'anno (2021), diretto dal regista Simone Aleandri.
M. P.