“Fratellino”, il romanzo che Papa Francesco ha regalato ai vescovi italiani

14.06.2023

In occasione della 77esima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, Papa Francesco ha regalato ai vescovi italiani una copia di "Fratellino", di Ibrahima Balde e Amets Arzallus Antia, edito da Feltrinelli (128 pagine, 12 Euro). Il libro racconta la storia vera di un tredicenne originario della Guinea che si mette alla ricerca del fratello, partito con l'intenzione di raggiungere l'Europa e mai arrivatoci. La scelta del romanzo – che il pontefice ha affermato di aver trovato profondamente commovente – non fa che testimoniare l'interesse di Papa Francesco nei confronti della condizione dei migranti. "Fratellino" è la storia di un viaggio che tutti pensano di conoscere e del quale in realtà non si sanno neanche immaginare gli orrori. Con una voce lucida ed essenziale, il poeta Amets Arzallus Antia racconta la vita di Ibrahima Balde e la sua sofferta decisione di lasciarsi tutto alle spalle per mettersi alla ricerca del fratello. Ibrahima infatti non è in grado di leggere né scrivere. Sa solo raccontare la propria storia, e sperare che qualcuno lo ascolti: «Non ho avuto il tempo di imparare a scrivere. Se mi dici Aminata, so che inizia con la A, se mi dici Mamadou, penso che inizi con la M. Però non chiedermi di costruire una frase intera, perché appena comincio mi ingarbuglio», ha dichiarato.

La vita di Ibrahima Balde è fin da subito segnata dalla necessità di spostarsi: rimasto orfano di padre in tenera età, è costretto per due volte a emigrare da un Paese all'altro all'interno del continente africano, eppure la scelta (obbligata) di partire una terza volta, diretto verso l'Europa, è dettata da un sentimento ancora più forte del bisogno: il richiamo del sangue, il senso di responsabilità verso quel fratello minore di cui si sono perse le tracce. "Fratellino" è un libro crudo e drammatico che non risparmia al lettore la verità della condizione delle migliaia di migranti che ogni anno tentano lo stesso viaggio di Ibrahima: la povertà estrema, la traversata del deserto, le torture, i pericoli del viaggio in mare. L'idea di regalare proprio questo romanzo ai vescovi italiani per spingerli ad approfondire l'argomento all'insegna di una maggiore empatia e consapevolezza, è nata nel Papa dopo l'incontro in Vaticano del 21 marzo scorso con una delegazione di Mediterranea Saving Humans, ONG attiva in missioni umanitarie di mare e di terra.
Una voce che ci fa capire, senza vittimismo ma in tutta la sua drammaticità, cosa sono la traversata del deserto, il traffico dei migranti, la prigionia, le torture, la violenza della polizia, il viaggio in mare, la morte. Una voce ferma, così chiara e profonda da diventare a tratti poetica, che ci racconta cosa significa conoscere la sete, la fame, la sofferenza. Esistono mille motivi e storie che portano una persona ad attraversare il Mediterraneo per cercare di raggiungere l'Europa. La disumanizzazione delle loro morti, le espulsioni, le vite illegali sembrano necessarie per alimentare la nostra indifferenza. In realtà ognuna di queste vite è unica e universale e questo racconto ne è la drammatica testimonianza. Scritto con voce pura, potentissima, Fratellino è la storia vera del viaggio di Ibrahima Balde, dalla Guinea ai Paesi Baschi.
Un libro che ci porta in un altro mondo, con costumi, popoli, linguaggi e paesaggi diversi, che ci racconta una storia che pensiamo di conoscere ma che in realtà non riusciamo neanche immaginare.

C. S.