Food: in attesa del nuovo romanzo di Luca Iaccarino, i “Cento” sbarcano a Napoli
Finalmente, I Cento – la collana di guide ai ristoranti Pop e Top delle città italiane – attracca a Napoli (EDT, 144 pagine, 12,90 Euro). Cento schede scritte con competenza e ironia raccontano altrettanti indirizzi partenopei, suddivisi tra quelli per le grande occasioni e quelli per tutti i giorni. I locali di fine-dining, come da tradizione, sono in soggettiva ma impietosa classifica, sancendo così il "Miglior ristorante di Napoli", mentre quelli quotidiani riuniscono trattorie popolari, pizzerie storiche e contemporanee e cibi di strada, dalle tripperie alle rosticcerie. In tutta questa abbondanza di scelta, I Cento sono una guida indipendente e libera, rigorosa e divertente: gli autori – qui con Luciana Squadrilli - sono quelli dell'edizione "madre", Stefano Cavallito & Alessandro Lamacchia – avvocati-gourmet, da trent'anni firme de «la Repubblica» – e Luca Iaccarino, collaboratore del «Corriere della Sera» e food editor di EDT; con loro, le migliori penne (e palati) della città.
Di Luca Iaccarino i lettori stanno aspettando la pubblicazione del romanzo "Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Italia". Sette anni fa, qualcuno prese a uccidere i più grandi cuochi di Torino nei modi più bizzarri; a distanza di un settennato, i cuochi tornano a morire. Il nuovo assassino è più intraprendente, e punta ai principali chef con tre stelle Michelin del Paese, dal Lago d'Orta a Modena e poi giù, fino a Senigallia. Toccherà di nuovo al commissario Santamaria e al giornalista precario partire alla ricerca del colpevole, in compagnia d'una nuova squadra: l'intransigente dottoressa Pedroni e il borseggiatore in pensione Domingo. E cosa c'entra la giovane cameriera di belle speranze Jessica, di cui si ripercorre la carriera dall'adolescenza ai grandi ristoranti nel mondo, da Copenaghen a Lima? Tra cene sontuose e bettole, tra cucine fumanti e angherie, l'indagine si farà rocambolesca, ma la soluzione invece che bizzarra, come fu nel 2016, sarà drammaticamente attuale. Facendo del volume non solo un viaggio nella cucina italiana ma anche una riflessione sulle ombre di un'industria apparentemente scintillante.
M. P.