“Eretiche”: nel libro di Adriana Valerio donne ribelli alla ricerca della verità

27.05.2022

Nel giugno del 1310 venne arsa sul rogo la giovane filosofa beghina Margherita Porete di Valenciennes; nel 1524 l'Inquisizione di Toledo condannò all'ergastolo la mistica Isabel de la Cruz; nel 1912 fu messo all'indice il testo della teologa Antonietta Giacomelli intitolato Adveniat Regnum Tuum, che sollecitava una riforma liturgica della chiesa. Il rapporto tra donne ed eresia è una questione complessa che nasconde sempre vicende inedite o poco conosciute. Profetesse, mistiche, false sante, streghe, riformatrici e libere pensatrici sono le protagoniste del libro di Adriana Valerio, "Eretiche - Donne che riflettono, osano, resistono" (il Mulino, 154 pagine, 14 Euro): ricostruisce le storie di figure audaci che hanno osato fronteggiare i tribunali ecclesiastici e il cui pensiero è stato giudicato non in linea con l'ortodossia cattolica, per questo ascrivibile alle eresie.

Le donne hanno spesso provocato scosse inaspettate, scardinato gli equilibri del loro tempo e pagato a caro prezzo le proprie scelte. In tante sono state considerate appunto eretiche e condannate, perseguitate, torturate e ridotte al silenzio. Gli studi sulle eresie si sono però concentrati in larga parte sui protagonisti maschili, mentre ancora poca attenzione è stata riservata alle provocatorie, alternative e non di rado rivoluzionarie esperienze femminili. Per iniziare a colmare questo vuoto e al fine di restituire al concetto di eresia la sua originaria accezione di scelta, Adriana Valerio ripercorre due millenni di storia raccontando le vite di donne - dalle montaniste a Giovanna d'Arco, da Marta Fiascaris fino alle donne dell'Anticoncilio del 1869 e alle moderniste - tutte tenacemente decise a lottare, conoscere, predicare ed esercitare ministeri in nome di una nuova chiesa inclusiva e senza confini.

Nel corso della storia della chiesa, il concetto di eresia ha subito delle trasformazioni; e le accuse rivolte contro le donne sono cambiate con il mutare delle condizioni sociali e culturali. Una traiettoria che va dalla persecuzione delle - così considerate - deviazioni dottrinarie alla repressione di quelle che è possibile definire di carattere comportamentale, quali il travestimento in abiti maschili, gli orientamenti sessuali e il dissenso in senso ampio. Il libro focalizza l'attenzione su alcuni casi specifici riferibili in larga parte a proposte di cambiamento e di riforma nell'alveo del cattolicesimo. L'autrice ha a tale fine riversato nel volume le competenze sviluppate nel corso del suo lungo percorso di studiosa: ha insegnato Storia del cristianesimo e delle chiese all'Università Federico II di Napoli, dirige il progetto internazionale e interconfessionale «La Bibbia e le donne», ha pubblicato «Donne e Chiesa» (Carocci, 2016), «Il potere delle donne nella Chiesa» (Laterza, 2017) e, per il Mulino, «Maria di Nazaret» (2017) e «Maria Maddalena» (2020).

Massimiliano Palmesano