Due libri delle Edizioni Kurumuny su Carmelo Bene e altre eresie del Sud
Le Edizioni Kurumuny hanno pubblicato due interessanti volumi dedicati al genio di Carmelo Bene. Il libro di Piergiorgio Giacchè, "Nota Bene" (210 pagine, 16 Euro), è un'antologia di scritti "d'occasione" – tratti da convegni, conferenze, interviste, prefazioni e perfino programmi di sala – che comincia dal 2022 per risalire, anno dopo anno, al 2002 di quella notte in cui Carmelo Bene ha finito di vivere. Scritti scelti che testimoniano l'impegno ostinato di un autore – amico e collaboratore di Bene – che non ha mai smesso di studiare e interrogare l'Uomo-Teatro più importante del Novecento italiano. Una raccolta di note e domande che si sovrappongono l'una sull'altra e non si aspettano nessuna risposta "impossibile", ma che testimoniano al contrario l'unica ricerca "possibile" che si può fare sull'arte e la parte di un genio del teatro: quella di sondare la sua alterità e rispettare la sua altezza, per poi cercare di far discendere dalla sua Eccezione le perpendicolari che accadono in ogni scena, ovvero le Regole che riguardano anche gli attori diversi da Bene e perfino gli spettatori divisi su Bene. Scrive Piergiorgio Giacchè: «Un'antologia finalmente vuol dire, alla lettera, "raccolta di fiori", che – come si sa – sono un nonnulla rispetto alle Opere di Bene. Proporre ovvero portar fiori è appena un gesto di devozione, che ha senso solo se serve a confermare l'affezione e/o a rinnovare l'attenzione verso le opere e le operazioni di Bene.».
Il libro a cura di Franco Ungaro, "Carmelo Bene e altre eresie" (184 pagine, 15 Euro), si pone una serie di interrogativi: Quali le domande e le sfide che Carmelo Bene continua a lanciarci? E quali domande possiamo rivolgere a Carmelo Bene, se assumiamo il punto di vista del Sud? Cosa rappresentano il Sud e il Salento nel suo immaginario? E ha senso oggi interrogarlo con questa prospettiva? Cos'è il Sud del Sud dei santi? Quali i punti di contatto tra Carmelo Bene e la schiera degli eretici meridionali? E chi sono gli eretici meridionali? Su questi interrogativi si è tenuta a Copertino (Le) il 1° novembre 2021 una sessione di lavoro "Carmelo Bene e altre eresie" nell'ambito dell'incontro seminariale "Che fare del Sud?" che ha permesso di scoprire traiettorie comuni o parallele, connessioni sorprendenti e inedite di Carmelo Bene con figure eretiche del Sud: Franco Cassano, Vittorio Bodini, Ernesto de Martino, Vittore Fiore e i tanti eretici espressi dalla cultura meridionale. Questo volume raccoglie gli interventi di Francesco Ceraolo, Franco Chiarello, Stefano De Matteis, Antonio Errico, Piergiorgio Giacchè, Simone Giorgino e Franco Vitelli. A questi si aggiungono sei interviste di Franco Ungaro a Goffredo Fofi, all'attore Roberto Latini, agli artisti Luigi Presicce, Orodè Deoro e Miguel Angel Valdivia, al collaboratore e amico di Carmelo, Matteo Bavera, tutte personalità che nel loro percorso in forme e tempi diversi hanno incrociato Carmelo Bene e con le quali si è dialogato anche sull'idea di una possibile/impossibile eredità artistica.
Nella consapevolezza di come non si è ancora ragionato abbastanza su Carmelo Bene e il Sud e non sia ancora emerso un comune ritrovarsi sull'idea di "Sud eretico", altro dalle convenzioni usate e abusate della questione meridionale, inchiodate tutte ai paradigmi dello sviluppo e del sottosviluppo, del Nord tecnologico e del Sud arretrato, delle maggioranze e delle minoranze; questo volume rappresenta un'autobiografia collettiva, uno scambio sincero di doni e di esperienze da custodire nel tempo e nel tempio, dove le parole, le conoscenze, le intuizioni e le visioni degli uni vengono condivise ed elaborate dagli altri, come una consegna di testimone fra generazioni, come una consapevolezza nuova sulle sfide che attendono il Sud e che saranno soprattutto sfide culturali.
D. P.