Dalle caverne al computer: una storia delle immagini nel libro di David Hockney e Martin Gayford
La relazione tra civiltà umane e immagini è una costante culturale da millenni: da quelle della natura come le ombre, le sagome delle montagne, il firmamento, fino a quelle prodotte dall'uomo e, da oltre 150 anni, dalle macchine. Tale costante, nel mondo contemporaneo, ha assunto un ruolo di rilevanza centrale: l'umanità muove i suoi passi in una società globale delle immagini. David Hockney e Martin Gayford ripercorrono questa millenaria relazione nel libro "Una storia delle immagini dalle caverne al computer" (Einaudi, 368 pagine, 36 Euro), volume organizzato in forma di dialogo intorno a 315 illustrazioni.
Le immagini hanno ormai fatto irruzione in ogni aspetto della vita delle persone, non più soltanto nei libri, sui giornali e sulle riviste, oppure appese o disegnate ai muri; schermi pubblicitari, computer, cellulari ne riversano un flusso continuo, capace di fondare e influenzare i rapporti sociali. Attraverso le immagini, forse più che con le parole, l'uomo del XXI secolo pensa, sogna e cerca di comprendere gli altri e l'ambiente che lo circonda. Nonostante tale preminenza culturale, le immagini raramente vengono considerate e studiate come categoria: ci si è concentrati spesso sulla storia dei diversi tipi prodotti dall'uomo come la pittura, la fotografia o il cinema, ma quasi mai su una storia delle immagini nel loro complesso. L'efficace libro di David Hockney e Martin Gayford indaga nel profondo i significati, i legami e le interazioni tra le molteplici varietà di rappresentazioni.
La creazione di un'immagine - secondo il punto di vista di David Hockney, uno dei più importanti e apprezzati artisti contemporanei - è l'unico modo che ci permette di registrare e fissare ciò vediamo nel corso della nostra esperienza. Tutti coloro che producono immagini si trovano a fare i conti con lo stesso problema: ovvero comprimere persone, cose e luoghi tridimensionali per trasferirli su una superfice piatta. I risultati sono catalogati come pitture, fotografie o film, per poi essere ordinati secondo epoche e stili. Prodotte con un pennello, con un apparecchio fotografico o con un programma digitale; sulle pareti di una caverna o sullo schermo di un cellulare, sono innanzitutto e principalmente delle immagini. Per comprendere in che modo vediamo il mondo - e quindi per capire anche l'umanità che lo abita - è centrale la conoscenza e lo studio della storia delle immagini. David Hockney e Martin Gayford mettono a confronto una grande varietà di immagini - un fotogramma di un cartone animato di Disney con una stampa di Hiroshige, una scena di un film di Ejzenštejn con un dipinto di Velázquez - superando le convenzionali frontiere tra cultura alta e cultura bassa; operando inaspettati collegamenti tra epoche, luoghi e tecniche espressive diversissimi. Perché film, fotografia, pittura e disegno sono sempre profondamente connessi gli uni con gli altri. Acuto e provocatorio, questo libro contribuisce in modo autorevole alla conoscenza e alla consapevolezza del modo in cui rappresentiamo la realtà che ci circonda.
Massimiliano Palmesano