Aby Warburg fra antropologia e storia dell’arte in un libro a cura di Maurizio Ghelardi

24.02.2022

Negli ultimi anni la figura di AbyWarburg, storico e critico dell'arte amburghese morto nel 1929, sta conoscendo un rinnovato interesse sia nel mondo degli studi sia da parte di appassionati. La biografia di Warburg - che definiva sé stesso amburghese di cuore, ebreo di sangue, d'anima fiorentino - è caratterizzata da una ripetuta serie di soggiorni tra il 1918 e il 1924 presso una clinica a Kreuzlingen (Svizzera) a causa di una grave patologia psichiatrica. La sua opera più importante, rimasta incompiuta, è il Bilderatlas Mnemosyne, un atlante visuale che indaga le sopravvivenze pagane nell'arte italiana del tardo Medioevo e del Rinascimento.

È ora possibile ricostruire il suo affascinante percorso umano e intellettuale grazie al libro "AbyWarburg Fra antropologia e storia dell'arte - Saggi, conferenze, frammenti" (Einaudi, 726 pagine, 80 Euro), a cura di Maurizio Ghelardi. Il volume delinea con chiarezza gli snodi principali della sua ricerca, spesso realizzata in modo non organico. Lo scopo della imponente raccolta di scritti è cogliere il senso e lo sviluppo del pensiero warburghiano attraverso un lavoro storico e filologico capace di decostruire immagini scontate o ricorrenti mitologie sorte intorno alla sua figura. Dalla lettura emerge con chiarezza l'intricata ragnatela che compone la sua riflessione, trama che si è sviluppata e infittita nel corso della sua intera vita. Il nucleo del ragionamento di Warburg è un'indagine sulle modalità espressive che stanno a fondamento dell'orientamento umano e che si materializzano nei linguaggi, nei simboli, nei segni e nelle immagini. Warburg aveva progettato di ampliare e amplificare la vita psicologica dell'uomo attraverso una metodologia che definì psicostorica. La ricognizione dei suoi scritti è uno strumento indispensabile per decodificare il suo particolarissimo linguaggio e la sua attività volta a fondare la celebre Biblioteca: due ambiti connessi come in un macrotesto che deve essere ricostruito e collegato internamente.

Per penetrare il senso degli scritti warburghiani bisogna abituarsi alla mobilità delle formulazioni, distinguere ciò che è essenziale da ciò che è contingente, seguire la sua opera "in movimento". Maurizio Ghilardi guida il lettore attraverso la fitta ragnatela intessuta da Aby Warburg al fine di comprendere nel profondo l'attualità della sua figura ma soprattutto del suo pensiero. Più che nell'alveo della storia dell'arte, Warburg va collocato nel campo dell'antropologia: le sue riflessioni rivelano gli originari nessi culturali tra l'essere umano e l'immagine.

Massimiliano Palmesano